martedì 30 ottobre 2012
sabato 20 ottobre 2012
CONTE BATTE MAZZARRI SUI CAMBI. CRAC MILAN
Manca una vita alla fine della stagione e lo scudetto resta tutto da giocare. Battendo il Napoli nello scontro diretto, però, la Juventus ha messo le cose in chiaro. Se qualcuno avesse dubitato, ha ribadito che è lei la squadra da battere, la favorita assoluta. Del resto, parla una striscia di imbattibilità che non accenna ad interrompersi. La gara di oggi pomeriggio l'ha vinta Conte su Mazzarri. Motivo? Le sostituzioni. La partita è andata avanti per quasi tutto il suo corso sul binario dell'equilibrio. In campo si sono viste due squadre toste e determinate, anche se poco lucide. Insomma, più muscoli che tecnica. Nel secondo tempo più presenza territoriale per il Napoli. Poi, però, la squadra di Mazzarri ha avuto l'impressione di accontentarsi dello 0-0. La Juventus no. Via filo, Conte ha dato le disposizioni per i cambi. Prima ha gettato nella mischia Matri per un inconsistente Quagliarella. Poi Pogba e Caceres per un Vidal e Asamoah, entrambi in chiara difficoltà. Sarà un caso, ma i gol sono arrivati grazie ai nuovi entrati. E' arrivata troppo tardi, invece, la decisione di Mazzarri di mandare dentro Insigne. In definitiva la Juventus ha dimostrato di crederci di più ed ha meritato la vittoria. Batterla sarà molto, molto difficile.
Intanto in serata il Milan ha fatto crac. La squadra di Allegri è stata ridicolizzata dalla Lazio di Petkovic nel primo tempo. Ha incassato tre reti ed ha mostrato un'incredibile fragilità. Poi, nella ripresa, l'ingresso di Emanuelsson al posto dello sconcertante Boateng ha dato una scossa alla squadra che ha segnato due reti. Ma alla fine non c'è stato niente da fare. Un plauso alla Lazio che certo non ruba l'occhio più di tanto ma è squadra quadrata, organizzata, con tutti giocatori di ruolo. Magari non fenomeni, ma gente giusta al posto giusto. Una citazione per Hernanes. Assieme a Klose è l'elemento che spicca e decide.
Intanto in serata il Milan ha fatto crac. La squadra di Allegri è stata ridicolizzata dalla Lazio di Petkovic nel primo tempo. Ha incassato tre reti ed ha mostrato un'incredibile fragilità. Poi, nella ripresa, l'ingresso di Emanuelsson al posto dello sconcertante Boateng ha dato una scossa alla squadra che ha segnato due reti. Ma alla fine non c'è stato niente da fare. Un plauso alla Lazio che certo non ruba l'occhio più di tanto ma è squadra quadrata, organizzata, con tutti giocatori di ruolo. Magari non fenomeni, ma gente giusta al posto giusto. Una citazione per Hernanes. Assieme a Klose è l'elemento che spicca e decide.
giovedì 18 ottobre 2012
RECENSIONE LIBRO "LO SPORT E L'EUROPA"
La più recente recensione del mio libro "Lo sport e l'Europa. Dal conflitto al dialogo", menzione speciale ai premi CONI 2011.
http://www.calcionews24.com/gol-pertina-recensione-di-lo-sport-e-l-europa-dal-conflitto-al-dialogo-273299.html
http://www.calcionews24.com/gol-pertina-recensione-di-lo-sport-e-l-europa-dal-conflitto-al-dialogo-273299.html
martedì 16 ottobre 2012
venerdì 5 ottobre 2012
CASO CONTE: GIUSTIZIA SPORTIVA A TARALLUCCI E VINO
Premessa. Le sentenze vanno sempre rispettate e non provando alcun godimento per le condanne altrui prendiamo atto con grande serenità della drastica riduzione della squalifica ad Antonio Conte stabilita dal Tnas.
Tuttavia, l'epilogo della sua vicenda, soprattutto se messa in relazione con gli altri molteplici eventi che hanno caratterizzato Scommessopoli e le relative sentenze, suscita alcuni interrogativi. Primo: come mai si è gridato allo scandalo quando il procuratore Palazzi in prima istanza aveva proposto un patteggiamento a tre mesi, per ritrovarsi poi con una condanna definitiva quasi identica? Secondo: come mai lo stesso Palazzi è passato dal proporre un patteggiamento a tre mesi ad una richiesta di condanna a 15 mesi? Terzo: come mai il giudice Sandulli, commentando la condanna a dieci mesi per Conte, ha dichiarato che all'allenatore della Juventus era andata bene, perché al posto di omessa denuncia si sarebbe potuto parlare di illecito? Una sentenza non dovrebbe lasciare dubbi: o è omessa denuncia o illecito. Quarto: come mai, posto che a Conte è stato contestata un'omessa denuncia, il Tnas, pur confermando questa colpa, ha applicato una così vistosa riduzione di pena, addirittura pari a due terzi? Se Conte era innocente la squalifica andava cancellata e gli andavano presentate le scuse, se era colpevole quattro mesi sono una sanzione semplicemente ridicola.
Naturalmente, alcune di queste domande potranno essere chiarite dopo la lettura delle motivazioni della sentenza del Tnas. Resta il fatto che, partendo dalla medesima documentazione, organi diversi della giustizia sportiva sono arrivati all'emissione di sentenze molto diverse tra loro. Al tempo stesso, non sembra che ci sia stata parità assoluta nel trattamento dei vari imputati. In particolare, ricordando anche quanto accaduto in occasione delle riduzioni finali di pena per Calciopoli, il Tnas si profila sempre più come una sorta di "organo di indulgenza plenaria". Si parte sempre con dichiarazioni roboanti, annunci di mano pesante, radiazioni e pesanti squalifiche, poi nell'arco dei tre gradi di giudizio le sanzioni finiscono inevitabilmente con l'annacquarsi.
Quando è scoppiata Scommessopoli i vertici federali avevano parlato di fare piazza pulita. Tranne qualche caso, la montagna ha partorito il classico topolino. Nel frattempo il procuratore Palazzi, la cui attività nell'ultima raffica di processi è stata oggetto di diverse critiche, è stato confermato nel suo ruolo. Doveva essere una rivoluzione, ci ritroviamo nella solita palude. In queste condizioni, è inutile sperare di poter migliorare il calcio italiano. Non resta che darsi appuntamento al prossimo scandalo.
Tuttavia, l'epilogo della sua vicenda, soprattutto se messa in relazione con gli altri molteplici eventi che hanno caratterizzato Scommessopoli e le relative sentenze, suscita alcuni interrogativi. Primo: come mai si è gridato allo scandalo quando il procuratore Palazzi in prima istanza aveva proposto un patteggiamento a tre mesi, per ritrovarsi poi con una condanna definitiva quasi identica? Secondo: come mai lo stesso Palazzi è passato dal proporre un patteggiamento a tre mesi ad una richiesta di condanna a 15 mesi? Terzo: come mai il giudice Sandulli, commentando la condanna a dieci mesi per Conte, ha dichiarato che all'allenatore della Juventus era andata bene, perché al posto di omessa denuncia si sarebbe potuto parlare di illecito? Una sentenza non dovrebbe lasciare dubbi: o è omessa denuncia o illecito. Quarto: come mai, posto che a Conte è stato contestata un'omessa denuncia, il Tnas, pur confermando questa colpa, ha applicato una così vistosa riduzione di pena, addirittura pari a due terzi? Se Conte era innocente la squalifica andava cancellata e gli andavano presentate le scuse, se era colpevole quattro mesi sono una sanzione semplicemente ridicola.
Naturalmente, alcune di queste domande potranno essere chiarite dopo la lettura delle motivazioni della sentenza del Tnas. Resta il fatto che, partendo dalla medesima documentazione, organi diversi della giustizia sportiva sono arrivati all'emissione di sentenze molto diverse tra loro. Al tempo stesso, non sembra che ci sia stata parità assoluta nel trattamento dei vari imputati. In particolare, ricordando anche quanto accaduto in occasione delle riduzioni finali di pena per Calciopoli, il Tnas si profila sempre più come una sorta di "organo di indulgenza plenaria". Si parte sempre con dichiarazioni roboanti, annunci di mano pesante, radiazioni e pesanti squalifiche, poi nell'arco dei tre gradi di giudizio le sanzioni finiscono inevitabilmente con l'annacquarsi.
Quando è scoppiata Scommessopoli i vertici federali avevano parlato di fare piazza pulita. Tranne qualche caso, la montagna ha partorito il classico topolino. Nel frattempo il procuratore Palazzi, la cui attività nell'ultima raffica di processi è stata oggetto di diverse critiche, è stato confermato nel suo ruolo. Doveva essere una rivoluzione, ci ritroviamo nella solita palude. In queste condizioni, è inutile sperare di poter migliorare il calcio italiano. Non resta che darsi appuntamento al prossimo scandalo.
martedì 2 ottobre 2012
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