lunedì 26 dicembre 2011

ANTONIO FELICI SUL TG DELLA TV SVIZZERA

Il 21 dicembre sull'edizione delle 20 della TV Svizzera è andato in onda un servizio con una mia intervista sull'ultimo scandalo calcioscommesse.

http://la1.rsi.ch/home/networks/la1/telegiornale?po=845259ed-bbaa-49e4-8fa9-1f0916b187bd&pos=0841cce0-c953-4a3e-be1d-ccb6721f0da6&date=21.12.2011&stream=low#tabEdition

ARRESTO CRISTIANO DONI: UN MIO BREVE ARTICOLO SU FRANCE FOOTBALL

SERIE A: RECORD DI PANCHINE SALTATE. IL MIO SPECIALE CHE APRE GLI ESTERI DI FRANCE FOOTBALL


mercoledì 21 dicembre 2011

SERVIZIO DEL TG DELLA TV SVIZZERA CON INTERVISTA AD ANTONIO FELICI SULL'ULTIMO SCANDALO SCOMMESSE

http://la1.rsi.ch/home/networks/la1/telegiornale?po=845259ed-bbaa-49e4-8fa9-1f0916b187bd&pos=0841cce0-c953-4a3e-be1d-ccb6721f0da6&date=21.12.2011&stream=low#tabEdition

RECENSIONE DI GAZZETTA.IT DE "LE PAGINE NERE DEL CALCIO"

LE PAGINE NERE DEL CALCIO — La saga è stata inaugurata dalle confessioni di Carlo Petrini (da Nel fango del Dio pallone in poi) e il lavoro di Antonio Felici si incastra perfettamente nel solco di questa tradizione. Perché non sono autori e giornalisti coraggiosi a fare del male al calcio. Anzi, le loro inchieste-verità possono accendere la luce e riconsegnare dignità a un pallone che molto spesso si sgonfia da solo. Il ricordo di Calciopoli è ancora vivo, e i processi sull'ultimo scandalo del calcioscommesse (quello dell'arresto di Signori) sono tutti da raccontare. Eppure questo libro, nella sua crudeltà e verità, fa bene. Perché il sistema-calcio non è tutto rose e fiori. Tutt'altro, ci sono 85 anni di imbrogli ripercorsi con cura e attenzione alle fonti in questo volume, uno di quelli che è meglio conservare. Un libro che buca il muro di una omertà endogena al calcio. Quell'omertà che, per riprendere le parole del magistrato Raffaele Guariniello, "abbiamo sconfitto nella Mafia, ma non ancora nel calcio". Un libro per chi vuole andare in fondo alle cose.

Le pagine nere del calcio, tutti gli scandali minuto per minuto, di Antonio Felici, 320 pagine, 16 euro, Iacobelli.

sabato 17 dicembre 2011

LA PRESENTAZIONE DE "LE PAGINE NERE DEL CALCIO" AL FUTBOL CLUB

Alcune immagini tratte dalla presentazione de "Le pagine nere del calcio" tenutasi al Futbol Club lo scorso 22 novembre.






mercoledì 14 dicembre 2011

RADIO CITTA' FUTURA: DOMANI ALLE 15 ANTONIO FELICI IN STUDIO PER PRESENTARE "LE PAGINE NERE DEL CALCIO"

Domani, 15 dicembre dalle ore 15, Antonio Felici sarà ospite di Radio Città Futura per presentare il suo ultimo libro "Le pagine nere del calcio. Tutti gli scandali minuto per minuto".

Super 3: "Le pagine nere del calcio" a Roma club

Venerdì scorso, nella trasmissione Roma Club in onda su Super 3 dalle ore 21,30, Antonio Felici ha presentato il suo ultimo libro "Le pagine nere del calcio". Presto nello stesso programma ci sarà occasione di riparlare degli stessi argomenti.

Il Napoli tiene in alto le sorti del calcio italiano

Pubblicato su Betpress del 13 dicembre 2011

La scorsa settimana, in un articolo dedicato alla Champions League, questo giornale titolava che tutta l’Italia faceva il tifo per il Napoli. In effetti era così. Questo perché la formazione di Mazzarri è un’ottima squadra ma soprattutto perché un successo dei partenopei avrebbe dato nuovo slancio al nostro calcio in Europa. E’ accaduto proprio ciò che auspicavamo. Contando anche Milan e Inter, la cui qualificazione era già matematica, col Napoli portiamo tre squadre agli ottavi di finale. Nessuno è riuscito a fare altrettanto. Ci si aspettava molto di più da Inghilterra e Spagna. Tuttavia, gli inglesi hanno perso clamorosamente in un solo colpo emtrambe le corazzate di Manchester e le spagnole, a parte Real Madrid e Barellona, sono evaporate. A ben guardare, quest’anno si è assistito ad una forte redistribuzione delle forze con paesi come Francia e Russia che sono riusciti a portare due formazioni, circostanza assai difficile da ipotizzare alla vigilia. In particolare è stata avventurosa la qualificazione delle due francesi. Il Marsiglia c’è riuscito rimontando a Dortmund da 0-2 a 3-2 nei minuti finali. Il Lione al termine di un’incredibile goleada a Zagabria che ha suscitato parecchi legittimi sospetti. Per quanto riguarda le russe, meritata la qualificazione dello Zenit, mentre il CSKA ce l’ha fatta anche grazie ad un po’ di fortuna. L’evento più clamoroso, comunque, resta la qualificazione, come prima, dell’APOPEL.
Tornando alle nostre cose, va detto che portare tre formazioni agli ottavi non è che sia di per sé un risultato eccezionale, dal momento che dalla stagione 2004-05 qualifichiamo a questo turno esattamente lo stesso numero di squadre. Sono le altre ad aver fallito nella stagione in corso. Non solo. Sulla posizione italiana pesa sempre lo scarso rendimento delle nostre rappresentanti in Europa League che, lo ricordiamo, concorre esattamente come la competizione principale alla formulazione del ranking UEFA. Va ricordato, ad esempio, che nonostante l’impresa del Napoli, nella graduatoria stagionale siamo solo quinti dietro le grandi d’Europa e persino il Portogallo. In altre parole, anche se una nostra squadra dovesse vincere la Champions difficilmente faremo meglio del quarto posto. Al nostro calcio, insomma, serve un nuovo approccio in Europa League.

ANCHE PER IL REAL MADRID BARCA DI UN ALTRO PIANETA

Pubblicato su TS il 13 dicembre 2011


Il match-clou di serie A Roma-Juventus spostato a ieri sera e il clasico Real Madrid-Barcellona hanno indotto molti appassionati, anche italiani, a concentrare l’attenzione del week-end sugli altri campionati. Naturalmente tutti i riflettori erano puntati sul Bernabeu dove andava in scena l’eterna sfida della Liga e del calcio europeo. In questa stagione, l’abbiamo rimarcato in più di una occasione, il Real Madrid in campionato sembra avere più fame del Barcellona. Del resto i catalani sono reduci da un’interminabile serie di trofei vinti e non è per niente facile tenere sempre alte le motivazioni. Oltre tutto, adesso i blau-grana devono concentrarsi sull’impegno nel Mondiale per club, in occasione del quale tutti si aspettano l’ennesima vittoria della truppa di Guardiola. Non a caso, il Barcellona nella Liga, a parte la sconfitta subita, ha pareggiato diverse partite in cui la squadra è apparsa con la testa altrove. Per tutti questi motivi il clasico era ancora più atteso del solito. Molti si aspettavano finalmente un successo del Real. Invece è andata a finire come al solito. Di più. Il Barcellona è riuscito a vincere persino con partenza ad handicap. Una respinta dissennata di Valdes dopo pochi secondi dall’inizio, infatti, ha propiziato il vantaggio di Benzema. E’ sembrato un modo per dire: “ecco vi facciamo partire con un gol di vantaggio e vediamo se, almeno così, riuscite a vincere”. Macché. Subito lo svantaggio, Guardiola ha chiamato i suoi a tessere la solita rete sublime fatta di possesso di palla, circolazione della sfera, triangolazioni ed improvvise verticalizzazioni. Così grazie ad una grande accelerazione di Messi è arrivato il pareggio di Sanchez. Quindi, nella ripresa, un tiro beffardo di Xavi stava per insaccarsi alla destra di Casillas, prima di essere deviato da Marcelo per infilarsi dalla parte diametralmente opposta. Infine, è stato Fabregas a siglare il 3-1 dopo un servizio al bacio di Alves. In mezzo pochissimo Real Madrid, con un Cristiano Ronaldo in ombra e colpevole di aver fallito una buona occasione di testa. Alla fine lo spettatore neutrale ha potuto godersi il solito grande spettacolo ed è arrivato ad una conclusione: anche per una squadra fortissima come il Real Madrid – che a nostro avviso quest’anno almeno un trofeo importante lo porterà a casa – il Barcellona rimane una squadra di un altro pianeta.

Un altro campionato che quest’anno ha assunto un interesse supplementare per noi italiani è quello francese. Naturalmente il motivo è il nuovo Paris SG nel quale sono approdati Leonardo come dirigente, nonché Pastore e Menez come calciatori. Tra le altre cose, i parigini potrebbero diventare la destinazione di qualche altro calciatore della serie A, come ad esempio Borriello. Nell’ultima giornata la formazione attualmente diretta da Antoine Kombuaré – ma alle sue spalle c’è sempre l’ombra di Carlo Ancelotti – ha vinto una gara importante a Sochaux grazie ad un gol di Gameiro, originato da una bella discesa proprio di Pastore che era reduce da una serie di prove incolori. Va molto meglio a Menez che nella capitale francese (la sua città) sembra aver trovato una giusta dimensione. Continua a non segnare moltissime reti ma si sta segnalando sempre più come uomo-assist. Grazie a questa vittoria, il Paris SG è riuscito ad agganciare la vetta. Ha approfittato della sconfitta del Montpellier sul campo del Valenciennes. Le due squadre ora viaggiano appaiate. Alle loro spalle a soli due punti di distanza il Lille che, uscito dalla Champions League, adesso deve concentrarsi sul campionato. Nell’occasione s’è rilanciato grazie al franco successo sul Digione per 2-0. Nel giro scudetto resiste anche il Lione, a quattro punti dalla vetta. Nel week-end ha piazzato un colpo vincente a Lorient. Un’occhiata va data anche al Marsiglia di Didier Deschamps. La vicenda stagionale dei marsigliesi è molto simile a quella del Napoli. Non a caso le due città vengono spesso accostate. Deschamps sin dall’inizio ha preferito concentrarsi sulla Champions League e il rendimento in campionato ne ha risentito in maniera pesante. Attualmente il Marsiglia è solo ottavo ad undici punti dalla vetta. In compenso, è riuscita a centrare, sia pure in maniera avventurosa, una qualificazione agli ottavi della coppa più importante. Adesso si potrà concentrare sul difficile recupero in campionato. Ma anche entrare in zona Champions sarà piuttosto complicato.

Concludiamo con un pensiero per Luciano Spalletti. Nel campionato russo il suo Zenit è andato alla lunga pausa invernale con un cospicuo vantaggio sul CSKA che, con ogni probabilità, gli consentirà di bissare il successo della passata stagione. Non solo. Pareggiando ad Oporto ha anche centrato una storica qualificazione agli ottavi di Champions, cosa mai verificatasi nella storia del club pietroburghese. E’ assai probabile che, il prossimo giugno, il tecnico di Certaldo possa lasciare la Russia pieno di titoli, gloria e quattrini. Ci piacerebbe davvero molto rivederlo qui in Italia.

EURO 2012: GIRONE DIFFICILE MA ESALTANTE PER L’ITALIA

Pubblicato su TS il 6 dicembre 2011



Con i sorteggi svoltisi nella cerimonia di Kiev, Euro 2012 entra nella fase più calda, quella che porta direttamente all’inaugurazione della kermesse continentale. In questo momento è opportuna una breve riflessione su quella che sarà la composizione dei gironi. All’Italia non è che sia andata benissimo. Spagna, EIRE e Croazia rappresentano tre avversari nel complesso molto temibili. Probabilmente il nostro è anche il girone più interessante. Della Spagna sappiamo tutto. Definiti da sempre le “furie rosse”, per decenni gli spagnoli a livello di nazionale hanno vinto poco o nulla. Poi finalmente è arrivata questa generazione di giocatori fenomenali che hanno dato vita al Barcellona di Guardiola e hanno contribuito in maniera determinante alla resurrezione della Spagna capace di vincere, di seguito, un Europeo e un Mondiale. Difficile non considerare questa squadra la favorita numero uno, anche se nel calcio conta molto la cosiddetta “fame”. In questo senso potrebbero esserci nazionali ancora più motivate. A parte questo, uno dei motivi che possono indurre Prandelli e i suoi all’ottimismo sta il fatto che la nostra squadra tradizionalmente fa soffrire gli spagnoli. Insomma, per loro affrontarci non sarà facile. Certamente l’Italia è superiore a EIRE e Croazia ma, per motivi diversi, questi sono avversari ma tenere nella massima considerazione. Soprattutto gli irlandesi. Giovanni Trapattoni, già CT azzurro, conosce la nostra nazionale a menadito e sa come affrontarla per metterla in difficoltà. I verdi, inoltre, vivono questa partecipazione all’Europeo già come una grande soddisfazione e non avranno granché da perdere. Giocheranno senza blocchi mentali e comunque vada a finire festeggeranno. Per questo saranno ancora più pericolosi. Quanto alla Croazia, sarà la solita nazionale balcanica ricca di qualità tecnica. In passato forse è stata più forte rispetto ad oggi ma è sempre una squadra in grado di mettere in difficoltà chiunque. Detto questo, è abbastanza logico considerare Spagna e Italia nettamente favorite per i primi due posti, quelli utili per proseguire il cammino.

Il girone A è probabilmente quello meno affascinante, il più modesto sul piano tecnico. Al suo interno troviamo la Polonia, uno dei due paesi organizzatori. Ci sono state epoche in cui quella polacca è stata una nazionale di tutto rispetto. Ci riferiamo, evidentemente, a quelle del 1974 e nel 1982, capeggiate rispettivamente da Lato e Boniek, che ben figurarono ai Mondiali. Quella attuale è una squadra molto lontana sul piano della qualità. Tuttavia, come sempre accade quando si organizza il torneo, hanno imbastito una formazione sufficientemente competitiva che può immaginare il passaggio del primo turno. L’impresa non è impossibile. Le altre avversarie, infatti, sono tutte più o meno allo stesso livello. La Russia di Advocaat probabilmente è quella che si fa preferire, anche se, a parte Dzagoev, da qualche anno i russi non producono nuovi significativi talenti e restano ancora aggrappati ai soliti Zhirkov, Arshavin, Pogrebnjak e Kerzhakov. Inoltre, come sempre accade è del tutto imprevedibile la risposta dei giocatori russi. Potrebbero deludere tanto quanto sorprendere come fecero sotto la guida di Hiddink nella passata edizione. La Repubblica Ceca è meno competitiva rispetto al recente passato. Lo stesso si può dire della Grecia che è assai meno temibile della rocciosa formazione che si aggiudicò una mitica edizione dell’Europeo. Nel complesso si può ipotizzare un passaggio del turno da parte di Polonia e Russia.

Il girone B è quello più interessante assieme al nostro. La favorita numero uno naturalmente è la Germania. Le nuovi generazioni formate dai figli di immigrati hanno dato nuova linfa a questa nazionale che già ai Mondiali ha ben impressionato. La squadra è fresca, gioca bene, si diverte. Assieme alla Spagna è la candidata alla vittoria finale. Il secondo posto nel girone se lo giocheranno Portogallo e Olanda. I lusitani bisognerà vedere quanto dipenderanno dall’estro del formidabile Cristiano Ronaldo. L’Olanda è chiamata a ripetere l’eccellente performance in Sudafrica. Al momento il pronostico è pressoché impossibile. Quanto alla Danimarca, sembra essere destinata al ruolo di comparsa. Il girone D, infine, sembrerebbe appannaggio di Inghilterra e Francia. La nazionale di Capello è chiamata ad un acuto dopo tante speranze disattese. Quella di Blanc è in fase di ricostruzione e l’Europeo rappresenta un primo probante banco di prova. Un ruolo importante lo giocherà anche l’Ucraina, altro paese organizzatore. Tuttavia, la formazione ex sovietica è sensibilmente inferiore rispetto a quella, guidata da Blokhin, eliminata dall’Italia in Germania nel 2006. Proverà a non sfigurare ma passare il turno sarà molto difficile. Quanto alla Svezia di Ibrahimovic, partirà a fari spenti nella speranza di rappresentare una degna sorpresa.

sabato 10 dicembre 2011

Ancora in alto mare il progetto di Luis Enrique

Pubblicato su Betpress il 6 dicembre 2011



Il campionato si serie A ha ormai conclamato la crisi delle due squadre che hanno dominato negli ultimi anni: Roma e Inter. Dei nerazzurri abbiamo detto in altre occasioni. Oggi vale la pena di soffermarsi sulla Roma. Passata di mano la proprietà, arrivata una nuova dirigenza fatta di uomini esperti e capaci come Franco Baldini e Walter Sabatini, la società capitolina ha puntato su un tecnico che rappresentava una vera scommessa: Luis Enrique. Un azzardo, considerando la totale mancanza di esperienza del tecnico asturiano, alla sua prima stagione su una panchina vera. A quanto pare, di questo giovane spagnolo era piaciuta la visione del calcio, l’idea di arrivare al risultato attraverso il gioco, la cultura sportiva, l’essere hombre vertical. Dopo dodici partite, questo affascinante progetto - che in un primo momento era stato accompagnato dall’entusiasmo e dalla pazienza dei media e dei tifosi - appare ancora in alto mare. Del resto, i numeri citati nel puntuale articolo riportato qui di spalla parlano chiaro. La Roma ha perso quasi la metà delle gare disputate, senza contare il fallimento di fine estate in Europa League. Non solo. La squadra, pur tenendo a lungo la palla e costruendo a tratti una manovra avvolgente, tira in porta molto poco, spesso dà l’impressione di non poter arrivare mai al gol. Per contro, al primo affondo avversario, in un modo o nell’altro subisce gol. A questo va aggiunta la gestione dello spogliatoio che pure non è apparsa impeccabile. Ad inizio stagione si sono verificati i problemi con Totti e Borriello, poi superati recuperando alla causa il capitano ed emarginando definitivamente l’attaccante napoletano. Poi le continue variazioni di formazione che hanno messo in confusione più di un giocatore. Infine la gestione dell’episodio Osvaldo-Lamela con il primo escluso contro la Fiorentina per motivi disciplinari. In questa drammatica situazione la Roma lunedì prossimo affronterà la Juventus: un impegno che, a questo punto, fa tremare i polsi.
Mentre la Roma soffre, godono la stessa Juventus, il Milan e l’Udinese che continuano la marcia in vetta. Da sottolineare l’impresa dei friulani a S.Siro contro l’Inter. Avanza anche la Lazio che ha sfruttato l’impegno casalingo. Il che aggrava le sofferenze romaniste.

giovedì 8 dicembre 2011

Scandalo Champions, esclusivo Felici di France Football: "Normale pensar male" Il corrispondente della nota rivista sportiva francese intervistato in

Pubblicato su www.calciomercato.it l'8 dicembre 2011

Il corrispondente della nota rivista sportiva francese intervistato in esclusiva dai microfoni di Calciomercato.it


Federico Scarponi
SCANDALO CHAMPIONS ESCLUSIVO FELICI FRANCE FOOTBALL / ROMA - Sospetti di combine. Dopo quanto visto ieri sera in Champions League, sembra lecito porsi il dubbio che qualcosa di strano si sia verificato sull'asse Amsterdam-Zagabria. Reti inspiegabilmente annullate all'Ajax contro il Real Madrid; goleada del Lione in casa della Dinamo - con tanto di 'occhiolino' di intesa tra Vida e Gomis - dopo un primo tempo terminato sull'1-1. Circostanze che hanno portato i francesi agli ottavi a scapito proprio dei 'Lancieri', grazie ad una migliore differenza reti.
E come se non bastasse, oggi l'esonero del tecnico della formazione croata Juric e la decisione dell'Uefa di non aprire alcuna inchiesta. Un caos che rischia di minare la credibilità della massima competizione per club del Vecchio Continente.

Per analizzare la situazione, Calciomercato.it si è affidata ad Antonio Felici, corrispondente italiano del periodico transalpino 'France Football' nonché vicedirettore di 'Betpress.it' (settimanale telematico dedicato al mondo delle scommesse edito da Eurobet) ed autore del libro 'Le pagine nere del Calcio, tutti gli scandali minuto per minuto'.

"Quanto successo ieri sera non può che lasciarci sorpresi, si ha la sensazione che sia avvenuto qualcosa di poco chiaro - ha esordito ai microfoni di Calciomercato.it, Antonio Felici -. Real Madrid e Dinamo Zagabria pur non essendo interessate al risultato delle rispettive gare, si sono comportate in modo chiaramente diverso: gli spagnoli hanno giocato sul serio mentre i croati sono sembrati piuttosto 'morbidi', al punto di incassare ben 6 reti dal Lione in 45' minuti. Cosa che stupisce ancor di più alla luce di una prima frazione terminata sul punteggio di 1-1. Credo che sia normale che si facciano cattivi pensieri. Ma comunque rimaniamo soltanto nel campo delle illazioni, non essendoci prove concrete che qualcosa di illecito ci sia realmente stato.
Ciò che francamente non capisco è la decisione dell'Uefa di non voler condurre alcuna indagine al riguardo, chiudendo con rapidità e decisione la vicenda. Penso che si sarebbe dovuto valutare il tutto con la dovuta calma perché in meno di 24 ore non vedo come lo si possa fare. Oltretutto non capisco perché tanta fretta, quando proprio Platini, del quale ho sempre sostenuto e apprezzato la politca, si è più volte soffermato sull'importanza di temi quali il Fair Play finanziario e l'attenzione alla regolarità delle partite, per la quale è stata istituita perfino una task force dedicata".

Alla decisione dell'Uefa ha fatto eco, un comunicato emesso dall'Arjel (Autorità regolamento giochi on line), che ha sottolineato di non aver ravvisato particolari irregolarità: "Devo dire che nemmeno noi con Betpress abbiamo riscontrato flussi irregolari di scommesse - ha sottolineato Felici -. Ma per voler rimanere sempre nel campo delle supposizioni, questo non può escludere che le due società si siano accordate tra loro senza che ci fossero in ballo discorsi di più ampio raggio e natura strettamente economica".

mercoledì 7 dicembre 2011

LUIS ENRIQUE NON E’ ADATTO A GUIDARE LA ROMA

Dopo il disastro di Firenze e in vista del terribile impegno di lunedì sera contro la Juventus, è arrivato il momento di porsi una domanda: Luis Enrique è idoneo alla guida del nuovo progetto della Roma? Ad oggi la mia risposta, franca e secca, è no. Intendiamoci, nel fare questa valutazione non sollecito le dimissioni del tecnico o il suo esonero. Al momento non si vedono in giro valide alternative. Oltre tutto, l’arrivo di un nuovo allenatore rischierebbe di veder naufragare l’intero progetto giallorosso. La valutazione del lavoro del tecnico serve soltanto a capire se, fatta salva la validità dei programmi elaborati dalla proprietà americana e dalla dirigenza, Luis Enrique possa essere considerato ancora l’uomo giusto per metterli in pratica.
Le critiche che si possono rivolgere a Luis Enrique sono molte. Per riassumere, esse fanno riferimento alla gestione tecnica e quella disciplinare della squadra. Sul piano tecnico in linea teorica nessuno contesta all’allenatore la bontà dell’idea di costruire la manovra attraverso il possesso palla. Il fatto è che il più delle volte il tutto si è tradotto in una sterile supremazia territoriale che non produce un sufficiente numero di conclusioni in porta, in certi casi addirittura nessuna. Poiché lo scopo del gioco del calcio è segnare delle reti e la condizione per riuscirci è creare occasioni da gol, con Luis Enrique non ci siamo proprio. Vincere le partite senza mai tirare in porta non è un evento contemplato dalla prassi del gioco del calcio. A questo va aggiunta l’incomprensibile rotazione dei giocatori che ha portato a due risultati negativi: mai due volte la stessa formazione e calciatori in più di un’occasione completamente fuori ruolo. Ora, io sono stato tra i primi a sostenere con convinzione che al tecnico andava concesso tempo. Oggi però siamo arrivati quasi a Natale, tra qualche gara sarà finito il girone d’andata, e a quest’ora era lecito attendersi una squadra con una fisionomia chiara e dotata di una precisa identità. In questo senso, siamo in alto mare. Inoltre, gran parte degli osservatori avevano giudicato la rosa della Roma perfettamente in grado di lottare per il terzo posto, obiettivo al momento a dir poco utopistico.
Poi c’è il problema della gestione del gruppo. Enrique ha cominciato a fine agosto lasciando fuori Totti e Borriello. Solo dopo l’intervento della società e molta diplomazia il capitano è stato recuperato alla causa, mentre l’attaccante è stato abbandonato al suo destino tra panchina e tribuna. Poi siamo venuti a conoscenza di certe piccate reazioni del tecnico a precise critiche provenienti dallo spogliatoio che hanno portato, come nel caso di Heinze, ad esclusioni punitive. Quindi il caso Osvaldo-Lamela. Osvaldo andava certamente punito per il colpo inferto a Lamela dopo la gara con l’Udinese. Essendo stato l’episodio prontamente ricomposto, sarebbe stata più che sufficiente una pesante multa. Invece il giocatore è stato “squalificato” per la gara di Firenze, arrecando un danno alla squadra che nell’occasione avrebbe avuto un maledetto bisogno di un giocatore come lui. Come diretta conseguenza, di fronte ad una situazione di campo di difficoltà, la squadra – che pure aveva chiesto in tutti i modi all’allenatore di convocare Osvaldo – ha perso la testa finendo la partita addirittura in otto. Il folle gesto di Bojan, in questo senso, la dice lunga. Una squadra di calcio non è un collegio. Non si va per studiare e subire una rigida educazione. Si va per praticare uno sport, scendere in campo e possibilmente vincere. Naturalmente rispettando compagni ed avversari. Chi sbaglia deve pagare, ma la punizione non può andare oltre la sua funzione primaria. Il fine ultimo di un allenatore, infatti, è mettere un calciatore nelle condizioni di rendere al meglio non quello di educarlo. Non bisogna mai ribaltare i piani. Ho la sensazione, invece, che Luis Enrique lo faccia.
La mia sensazione, in definitiva, è che l’asturiano non sia pronto per allenare in serie A e, più in generale, ad alti livelli. Non escludo che possa diventare un bravo allenatore. Al momento, però, non lo è. Avrebbe bisogno di fare due o tre anni di esperienza su una panchina minore, magari nel suo paese, tanto per farsi le ossa. Non può essere la Roma il club dove fare tirocinio. Ingaggiarlo è stato un errore. Che fare allora? Ripeto: al momento soluzioni alternative degne di questo nome non ce ne sono. Meglio tenersi Enrique allora e navigare a vista. A fine stagione, però, quando ogni valutazione potrà essere definitiva, la Roma farà bene a cambiare rotta.

sabato 3 dicembre 2011

"LE PAGINE NERE DEL CALCIO" - PRESENTAZIONE AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI

Martedì 6 dicembre, alle ore 18, nello spazio Arion presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma, si terrà la presentazione de "Le pagine nere del calcio" di Antonio Felici. Interverranno come relatori Rino Tommasi e Roberto Bernabai (La7). L'invito è rivolto a tutti.