mercoledì 20 aprile 2011

MILAN: LO STRAPPO E’ QUASI DECISIVO

Pubblicato il 19 aprile 2011 su TS

Il Milan ha tre quarti di scudetto in tasca. In un turno di campionato ricco di colpi di scena, lo strappo dei rossoneri può essere davvero quello decisivo. I punti di vantaggio sul Napoli adesso sono sei, otto quelli sull’Inter, definitivamente fuori gioco. Contro la Sampdoria i ragazzi di Allegri hanno fatto semplicemente il loro dovere. Avevano di fronte una squadra che in trasferta non segna da un numero infinito di partite e che, dopo la demenziale rivoluzione di inizio anno firmata Garrone, ha iniziato una caduta che a questo punto rischia davvero di finire con una clamorosa quanto meritata retrocessione. Il 3-0 finale è risultato fisiologico. Non è un caso se una delle reti è stata segnata proprio da quel Cassano che, assieme a Pazzini, formava l’attacco stellare della Samp di inizio stagione e che ora fa le fortune dei prossimi campioni d’Italia.

Se il Milan si ritrova ad un passo dal titolo stavolta non è tanto per merito suo, quanto per le debolezze altrui. Il Napoli, infatti, è andato incontro ad un’inattesa quanto pesante sconfitta contro l’Udinese. Il risultato ha davvero sovvertito ogni pronostico. Dopo una serie di stop consecutivi, priva anche di Sanchez e Di Natale, in questo finale di campionato l’Udinese sembrava avviata ad un declino inesorabile. Invece al San Paolo ha rialzato inaspettatamente la testa. Nel primo tempo ha resistito agli attacchi del Napoli, concedendo agli avversari appena due occasioni e creandone una. Nella ripresa ha colpito con due bei gol, soprattutto quello di Inler con uno straordinario tiro da fuori. Il Npoli ha tentato con le forze residue una problematica rimonta. Ha anche colto una traversa con Maggio e fallito un rigore con Cavani ma alla fine non c’è stato niente da fare. Il 2-1 finale dice tante cose. Tanto per cominciare che il Napoli d’ora in poi farà bene a pensare di conservare il secondo posto perché la vetta della classifica, con la squadra in evidente debito d’ossigeno, appare irraggiungibile. Per sua fortuna anche l’Inter è messa male. L’Udinese, da parte sua, se dopo la sconfitta casalinga contro la Roma sembrava dover rinunciare all’obiettivo Champions, adesso invece se la gioca alla grande. Ha appena un punto di ritardo rispetto alla Lazio e a meno quattro dall’Inter. Con i nerazzurri ridotti come sono, sognare anche il terzo posto è ancora possibile.

Dicevamo dell’Inter. Alla lunga sta venendo fuori il valore reale di Leonardo. Arrivato alla corte di Moratti, aveva saputo usare le parole giuste con giocatori e giornalisti. Risultato: una lunga serie di risultati positivi e gli elogi di tutti. Noi, però, abbiamo sempre detto che, fatta salva la stima enorme nei confronti del personaggio, nutrivamo ancora qualche dubbio sulle sue reali capacità di tecnico. I risultati recenti hanno confermato i dubbi. Finita la spinta propulsiva psicologica derivante dal suo arrivo, l’Inter è andata incontro ad una serie di débacle che ha dell’incredibile. Prima il disastro derby, poi quello in Champions contro lo Schalke (bissato nella gara di ritorno), poi il crollo a Parma. In appena quattro gare Leonardo ha detto addio a campionato e Champions. Questo naturalmente non significa che sia colpa sua. Vuol dire solo che l’Inter di quest’anno ha qualcosa che non va, che non è un caso che Benitez non sia riuscito a venirne a capo e che non bastava la forza comunicativa di Leonardo per nascondere i problemi. Alla fine sapete come finirà? Gli unici titoli che l’Inter avrà portato a casa saranno quelli di Benitez. Una bella rivincita per un tecnico dipinto come un incapace da una critica milanese dimentica del fatto che lo specialista spagnolo in carriera ha vinto la Champions senza allenare il miglior Liverpool della storia e la Liga in Spagna col Valencia, mica col Barcellona o col Real Madrid. Insomma se uno come lui ha fallito devono esserci ragioni molto serie. Ora l’Inter deve stare attenta. Lazio e Udinese sono in forma e agguerrite. Basta qualche altra distrazione per dimenticarsi anche il terzo posto.

La Lazio. Diciamo dall’inizio della stagione che quella di Reja è davvero una buona squadra e che se ha un limite, quello è la personalità. A Catania ha dimostrato di averne. Servirà una conferma a S.Siro contro l’Inter. Comunque sia, anche in caso di sconfitta resta la nostra favorita per il quarto posto. I successi della Lazio non fanno altro che ingigantire quelli della Roma. Dopo l’impresa di Udine, erano passate poche ore dall’annuncio del cambio di proprietà dai Sensi a DiBenedetto quando la squadra è naufragata all’Olimpico contro un Palermo non troppo motivato. La prova di alcuni singoli come Vucinic e Menez è stata irritante. Il quarto posto è sfumato definitivamente e i nuovi proprietari faranno bene a riflettere attentamente sui giocatori degni di restare e quelli che invece è meglio che cambino aria e vadano a dimostrare altrove di essere fenomeni. Sempre che ci riescano.

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