lunedì 18 luglio 2011

LE COLPE DELL’INTER I RIMPIANTI DELLA ROMA

Pubblicato il 5 luglio su www.paesesera.it


Rabbia e sdegno. Ma anche tanti, tantissimi rimpianti. A leggere le motivazioni con le quali il procuratore federale Stefano Palazzi ha accusato l’Inter, aumentano i rimpianti della Roma di Spalletti. Ora sappiamo che quella squadra meravigliosa ha vinto poco o nulla non solo per il fatto di essere femmina, bellissima ma a volte inconcludente. Ha vinto poco soprattutto perché l’onestà nel nostro paese non paga. Conta il potere. A quelli forti di una volta se ne sono aggiunti di nuovi, non meno feroci ed arroganti. Palazzi ha dato soltanto voce ad una realtà emersa in tutta la sua chiarezza quando i legali di Moggi hanno presentato al processo di Napoli le intercettazioni della cosiddetta Calciopoli 2. Conversazioni tra Paolo Bergamo e Giacinto Facchetti, oltre che tra il designatore e Massimo Moratti. Da queste si evince che anche il club nerazzurro cercava di addomesticare la classe arbitrale al fine di ottenere migliori risultati sportivi, spesso riuscendo nell’intento. Per essere chiari, l’Inter ha commesso il reato di illecito sportivo. Come la Juventus. Intendiamoci, abbiamo letto tutte le intercettazioni e riteniamo che l’Inter non abbia avuto un ruolo paragonabile a quello di Luciano Moggi, vero architrave del sistema corrotto. Tuttavia, se chi di dovere avesse tirato fuori le nuove intercettazioni nel 2006, il club di Moratti sarebbe andato a processo. Certamente non avrebbe subito lo stesso trattamento della Juventus. Ma una pena paragonabile a quella scontata da Milan, Lazio o Fiorentina certamente si. Dunque, nessuno si sarebbe sognato di assegnarle lo scudetto revocato alla Juventus. Titolo che, come abbiamo detto sin dal primo momento, non andava assegnato. Non solo. Sottoposta ad un trattamento simile agli altri club colpevoli, difficilmente l’Inter avrebbe potuto permettersi il lusso di saccheggiare la rosa della Juventus, come in realtà è accaduto. Inoltre, gravata da una penalizzazione non sarebbe riuscita a vincere a mani basse il titolo del 2006-07 ai danni della Roma. Non basta. Spazzata via la Juventus, messo il Milan all’angolo per colpa dei traffici di Meani, l’Inter si è fregiata abusivamente del titolo di club degli onesti. Grazie a questo imprimatur morale, si è ritrovata ad esercitare il ruolo di guida del calcio italiano, ricevendone in cambio indubbi vantaggi. A questo ci riferivamo quando, negli anni dei duelli tra Inter e Roma, denunciavamo la sostituzione del blocco di potere rappresentato da Moggi con un altro favorevole all’Inter. Un esempio luminoso è stato il campionato 2007-08, vinto dall’Inter soltanto grazie alla più incredibile serie di errori arbitrali a suo favore mai vista nella storia del calcio italiano. Cose che nemmeno ai tempi della Juventus di Moggi o di Boniperti erano mai accadute. Uno scudetto, quello, moralmente e tecnicamente della Roma. Certo, adesso qualche tifoso reclama l’assegnazione del titolo 2005-06 alla Roma che precedeva l’Inter in classifica. Ma a che servirebbe? Quello è un campionato che, per quanto era marcio, va gettato nel dimenticatoio e cancellato per sempre. No, il sentimento più forte per chi segue la Roma è proprio il rimpianto per qualcosa di bello che avrebbe dovuto accadere ma che, per colpa dei soliti ricchi arroganti, purtroppo non è stato.

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