venerdì 18 marzo 2011

IL CALCIO ITALIANO AGGRAPPATO ALL’INTER

Pubblicato su TS il 15 marzo 2011


Com’era facile prevedere, già due italiane hanno abbandonato la Champions League. La Roma andando incontro ad un’umiliante sconfitta a Donetsk che ha bissato l’insuccesso dell’Olimpico. Il Milan meritando di andare almeno ai tempi supplementari in una partita finita col nulla di fatto. I modi sono stati diversi, il risultato finale identico. Così, al calcio italiano non rimane che sperare nell’Inter. Abbiamo sempre creduto che quella nerazzurra fosse, tra le nostre formazioni, quella ad avere più probabilità di passaggio del turno, al termine della sciagurata andata terminata con tre sconfitte casalinghe su tre. Perché è quella che ha maggiore propensione offensiva, che in Europa paga quasi sempre, e perché affronta un avversario che non vive la sua stagione migliore. Tuttavia, esistono molte ragioni anche per temere l’ennesima eliminazione. Come abbiamo più volte sottolineato, Leonardo ama un gioco spettacolare, pratica un modulo che spesso si trasforma in un 4-2-4 di brasiliana memoria, fa segnare alle sue squadre molti gol. Però concede anche molto. Si tratta di un particolare che in campo internazionale può diventare un pericoloso handicap. Specialmente quando si ha a che fare con gente come Robben, ultimamente apparso in forma smagliante. Non a caso è appena reduce da una clamorosa quaterna nella Bundesliga. Inoltre, il Bayern non ha più alcuna possibilità di vincere lo scudetto (al contrario dell’Inter) e punterà tutto su questo confronto per dare un senso ad una stagione che rischia di diventare fallimentare. Non ultimo, c’è da vendicare la sconfitta patita nella finale di Champions del maggio scorso. Insomma, l’Inter ha forse una speranziella in più rispetto a Milan e Roma, ma a Monaco serve comunque un’impresa per andare avanti. Vale la pena di sottolineare, con estrema preoccupazione, che se anche i nerazzurri dovessero uscire, l’Italia rimarrebbe senza una sola rappresentante in Europa. Sarebbe un clamoroso fallimento che giustificherebbe, una volta di più, il recente declassamento che ci ha visto privati di una squadra in Champions.

Le nostre migliori rappresentanti, intanto, balbettano anche in campionato. Sia l’Inter che il Milan hanno pareggiato, con identico punteggio, gare nelle quali erano considerate favorite senza discussioni. I nerazzurri venerdì sera a Brescia, dopo il vantaggio di Eto’o, hanno addirittura rischiato di capitolare e hanno salvato la pelle grazie all’errore dal dischetto di Caracciolo, che pure era stato l’autore del pareggio del Brescia. Il Milan, cosa ancora più grave, si è fatto imporre il pareggio a S.Siro dal derelitto Bari. Chiuso in svantaggio il primo tempo, ha evitato la sconfitta grazie ad un gol del più barese dei baresi: Antonio Cassano. Ancora un fantasma Ibrahimovic che, dopo l’impalpabile prestazione a Londra contro il Tottenham, domenica ha rimediato pure un’espulsione. Così le distanze tra le due milanesi sono rimaste invariate (cinque punti) e il titolo è ancora tutto da assegnare. Il prossimo turno potrebbe favorire un avvicinamento dell’Inter che ospiterà in casa il Lecce. Il Milan, invece, è chiamato ad affrontare in trasferta un Palermo che non potrà continuare a perdere in eterno. Alle spalle della coppia di vertice impazza la lotta per le posizioni in Champions. Il Napoli resta aggrappato al terzo posto. Alla fine del primo tempo di Parma sembrava destinato ad un crollo verticale. Nella ripresa, invece, è riuscito a ribaltare brillantemente l’iniziale svantaggio, chiudendo la partita con un perentorio 3-1. Domenica sera avrà la possibilità di consolidare la sua posizione affrontando il Cagliari. A proposito dei sardi, si sono imbattuti nella furia Udinese. La squadra di Guidolin lascia davvero a bocca aperta. Non fosse stato per un inizio stagione disastroso, adesso lotterebbe addirittura per lo scudetto. Vincere a Cagliari non è facile per nessuno, farlo imponendosi per 4-0 impressiona davvero. Sorprende che una provinciale, allenata da un tecnico generalmente considerato abbastanza sparagnino, sia arrivata a mettere a segno addirittura 54 reti, solo uno meno dell’Inter, la metà circa dei quali realizzaati da quell’autentico funambolo che risponde al nome di Totò Di Natale.

A questo punto della stagione, il quarto posto dei friulani appare scalabile soltanto dalla Roma di Vincenzo Montella. I giallorossi, trascinati da un Francesco Totti monumentale, hanno sconfitto la Lazio nel derby ed hanno tenuto il passo di Napoli e Udinese. Per la prima volta dopo molto tempo la squadra ha tenuto botta per l’intera gara, senza passaggi a vuoto, crolli fisici o psicologici. Segno che, nonostante tutto, la qualità c’è. Ovviamente riprendere le squadre che sono davanti non sarà impresa facile. Ma con tre vittorie e un pareggio nelle ultime quattro gare di campionato, sotto la gestione Montella la Roma almeno può giocarsela. Chi al momento non sembra in grado di reggere l’urto è proprio la Lazio che, ancora una volta, alle prese con un avversario di rango ha abbandonato l’iniziativa e si è distinta, oltre che per il nervosismo, per scarso coraggio e personalità.

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