Pubblicato su TS il 8 marzo 2011
Potere della FIFA e di Joseph Blatter. E’ bastata la sola prospettiva di ottenere l’organizzazione dei Mondiali del 2018 per indurre, tempo fa, il presidente della federcalcio russa Sergej Fursenko a immaginare la più grande rivoluzione che il calcio russo abbia mai conosciuto: il passaggio dai campionati disputati lungo l’anno solare al sistema autunno/primavera, tipico dell’Europa occidentale. Il motivo è facilmente intuibile. I dirigenti del calcio russo, opportunamente supportati da Vladimir Putin, puntano ad avvicinare il più possibile il loro movimento a quello occidentale, eliminando il fattore che storicamente penalizza le squadre dell’est nelle coppe europee: la lunghissima pausa invernale. Così, a partire dal 2012-13 la Russia passerà per la prima volta in assoluto al sistema stagionale che tutti noi conosciamo. Due volte, in epoca sovietica, nel 1936 e nel 1976, si era deciso di disputare due differenti campionati, alla maniera sudamericana, quello primaverile e quello autunnale. Per il resto si è sempre giocato da marzo a novembre. Nei mesi che rimanevano tutti a casa a proteggersi dal freddo. Per allinearsi all’Europa occidentale è stato necessario concepire un campionato di transizione che stabilirà un record di durata. L’inizio, infatti, è previsto per sabato prossimo col derby moscovita tra Lokomotiv e Dinamo. L’epilogo è atteso, addirittura, per maggio 2012! Una stagione, dunque, che durerà la bellezza di quattordici mesi. Cambia anche la formula della Premier Liga. Fino al prossimo novembre si andrà avanti con le classiche trenta giornate e gare di andata e ritorno. Dopo la pausa invernale, le prime otto formeranno un gruppo che lotterà per l’assegnazione dello scudetto. Le rimanenti otto un gruppo che stabilirà le retrocesse. Le ultime due andranno direttamente in seconda divisione. Terzultima e quartultima effettueranno lo spareggio con la terza e la quarta classificata della Pervyj Divizion. Ma nei prossimi mesi potrebbe esserci un’ulteriore sorpresa. Sul tavolo di Fursenko, infatti, giace un progetto che prevede l’allargamento della Premier Liga a diciotto squadre. Naturalmente queste decisioni hanno scatenato prevedibili critiche. Su tutte, quelle che chiamano in causa le condizioni meteorologiche. Ridurre la pausa invernale costringerà molte squadre a disputare alcune gare in condizioni proibitive, come hanno già dimostrato gli impegni di Europa League che hanno visto protagoniste le squadre russe in febbraio. Ma l’obiezione più importante è un’altra. Di recente si è venuto a sapere che il presidente dell’UEFA, Michel Platini, ha in mente di fare in Europa esattamente il contrario: eliminare la pausa estiva e far disputare i campionati nell’anno solare. Se un progetto del genere dovesse passare, la Russia rischierebbe di trovarsi, nel giro di qualche anno, nella situazione di partenza. In attesa di conoscere gli sviluppi futuri, comunque, è notevole la curiosità per un campionato che verrà ricordato come il più strano della storia del calcio russo.
Sul piano tecnico, naturalmente la squadra da battere sarà lo Zenit di Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo, di comune accordo con la società, ha puntato sulla stabilità della rosa che non ha fatto registrare arrivi clamorosi. Ha subito semmai una sfoltita. In attacco l’uomo di punta resterà Kerzhakov con Bukharov a fare da rincalzo. A centrocampo gli uomini più rappresentativi saranno sempre quelli del gruppo storico: Zyrjanov, Denisov, Shirokov, Danny, ai quali si è aggiunto l’anno scorso Bystrov. Si è mantenuto stabile anche il CSKA, secondo l’anno scorso, che punta ancora sul giapponese Honda. Lo Spartak di Mosca, la squadra più amata dal paese, si è mossa molto sul mercato. Ha ceduto quasi mezza rosa ed ha ingaggiato parecchi nuovi elementi. Toccherà al tecnico-manager Karpin trovare una quadratura del cerchio che manca ormai da troppi anni. Gli ex campioni del Rubin non sembrano in grado di impensierire il primato dello Zenit. Rispetto ai momenti migliori non hanno più pezzi da novanta come Dominguez, Bukharov o Martins e i sostituti non sembrano all’altezza. Da segnalare la presenza tra i titolari del nostro Bocchetti. Come sempre nelle ultime stagioni, partiranno in seconda fila la Dinamo e la Lokomotiv. La prima si affiderà ancora alla coppia d’attacco formata da Voronin e Kuranyi, ma la qualità complessiva della rosa non sembra eccellente. La Lokomotiv, salutato definitivamente lo storico allenatore Semin, ha avviato un nuovo progetto rivoluzionando la rosa ed è attesa da una stagione ricca di incognite. In generale possiamo dire che nell’ultimo inverno il mercato in Russia non ha fatto registrare colpi significativi. In questo contesto ha spiccato l’Anzhi di Makhachkala, il club daghestano in cui ha deciso di investire Sulejman Kerimov, il magnate russo a suo tempo fortemente interessato alla Roma. I caucasici hanno deciso di spendere e spandere sul mercato internazionale, provando a convincere alcune stelle cadenti del calcio mondiale a trasferirsi in Russia. Ci sono riusciti con Roberto Carlos. Ci stanno provando con Gattuso, ammaliato da offerte inverosimili dell’ordine degli 8/10 milioni di euro. Al punto da subire l’accusa di voler trasformare la Russia in una sorta di nuovo Qatar.
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