Pubblicato su TS il 1 marzo 2011
Il Napoli è la prima squadra italiana ad uscire dalle coppe in questo 2011. Paradossalmente è tornata a casa la nostra formazione migliore, quella che ha lasciato una buona impressione meritando la qualificazione. Ai ragazzi di Mazzarri non solo era andato stretto lo 0-0 della gara di andata, ma al Madrigal sono passati in vantaggio, hanno sprecato più volte l’opportunità di segnare una seconda rete, alla fine sono stati puniti dalla rimonta del Villarreal. Il sigillo sulla sconfitta l’ha messo Giuseppe Rossi, talento italiano di dimensione internazionale, trascurato dal nostro calcio, senza che la cosa gli crei particolari rimpianti.
Dopo la resa del Napoli il ranking UEFA offre una fotografia impietosa della realtà del nostro calcio. Ad inizio stagione avevamo iscritto sette squadre, ne sono rimaste tre e di queste se riusciremo a conservarne almeno una sarà già un miracolo. Nella classifica stagionale siamo solo quinti con 11 punti. Per la cronaca l’Inghilterra che è prima di punti ne ha 15,5. Sul piano globale, ossia prendendo in considerazione le ultime cinque stagioni, arriviamo a 59,981 punti. Impossibile riprendere la Germania che è ormai saldamente al terzo posto con 68,103. Questo significa che, a partire dalla stagione 2012-13, abbiamo perso definitivamente un posto in Champions. Tradotto in termini pratici, ciò implica che chi si classificherà al quarto posto nell’attuale campionato potrà ancora accedere ai play-off di Champions. Dalla prossima stagione, però, la quarta classificata dovrà accontentarsi dell’iscrizione in Europa League. Questa sorta di penalizzazione, anche se nel prossimo futuro le nostre squadre dovessero svegliarsi improvvisamente e ricominciare a vincere in Europa, è destinata a durare nel tempo. Il prossimo anno, infatti, uscirà dai conteggi UEFA la stagione 2006-07, l’ultima nella quale abbiamo fatto meglio della Germania. Da allora i tedeschi ci hanno surclassato sistematicamente: nel 2007-08 13,5 a 10,250; nel 2008-09 12,687 a 11,375; nel 2009-10 18,083 a 15,428; nel 2010-11 (provvisoria) 14,333 a 11. Come se non bastasse, la Germania tra dodici mesi si ritroverà a contendere il secondo posto alla Spagna, pure lei ultimamente in calo. Il fatto è che nelle ultime quattro stagioni noi abbiamo fatto peggio pure degli iberici. In sostanza, nei prossimi anni saremo più vicini alla Francia (quinta) che al tanto sospirato terzo posto. In altre parole, se il nostro calcio non riuscirà ad avviare un ciclo virtuoso della durata di almeno un quinquennio, il declassamento che siamo costretti a subire oggi sarà duraturo. Abbiamo sottolineato più volte come questi risultati disastrosi non dipendano tanto dai fallimenti in Champions. In fondo nelle ultime stagioni un paio di volte la coppa più importante siamo riusciti a portarla a casa. E’ in Europa League (ex Coppa UEFA) che le squadre italiane hanno un comportamento modesto e sportivamente colpevole. Questa competizione è avvertita da tutti i nostri club come un fastidio e diventa spesso l’occasione per praticare dei turn-over al limite dello scandalo. Per fare un esempio, che una squadra come la Juventus non sia riuscita a vincere una sola partita nella fase a gironi di quest’ultima edizione è davvero disdicevole. Il fatto è che, nonostante i dirigenti del nostro calcio si ostinino a ignorarlo, le partite in Europa League concorrono alla formazione del ranking UEFA e pesano tanto quanto quelle di Champions League. Per essere chiari, dal punto di vista del ranking vale molto di più portare diverse squadre nei turni decisivi di Europa League che una sola sul gradino più alto della Champions, com’è successo con l’Inter nella passata stagione. In questo senso forse è arrivato il momento che i dirigenti del nostro calcio, FIGC e Lega in testa, escogitino qualcosa per creare degli incentivi per i club iscritti all’Europa League affinché siano indotti ad affrontare questa competizione con maggiore serietà. Ci sembra, infatti, che i vertici dei nostri club siano troppo immaturi sul piano sportivo per avere questo atteggiamento spontaneamente.
Nel frattempo la stagione europea per noi rischia di finire in una vergognosa débacle. Non era mai successo che tre nostre rappresentanti in Champions perdessero tutte i loro confronti casalinghi. Questo, in vista del ritorno, ci mette in condizioni disperate. Anche a voler essere ottimisti, nessuna tra Inter, Milan e Roma ha più del venti per cento di possibilità di farcela. Per l’Inter non sarà affatto facile andare a ribaltare il risultato a Monaco. Il Bayern, ritrovati Robben e Ribery, è tornata ad essere squadra fortissima e pericolosa. I nerazzurri hanno sì un grande potenziale ma nella versione Leonardo concedono troppo. Difficile pensare che possano evitare di subire almeno un gol in Germania. Quanto al Milan a Londra sarà costretto a fare la partita esponendosi ai micidiali contropiede del Tottenham che possiede ali dotate di velocità inaudita. Non parliamo poi della Roma. Nonostante l’arrivo di Montella, continua ad avere gravi problemi di tenuta fisica e mentale. Come si fa a pensare di andare a Donetsk e segnare almeno due gol senza incassarne, quando non si riesce a difendere un congruo vantaggio contro avversari quali Bologna, Genoa o Parma? Serve proprio un miracolo.
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