giovedì 24 marzo 2011

TOTTI MONUMENTALE CACCIA A BAGGIO

Pubblicato su TS 22 marzo 2011


Francesco Totti è un calciatore amato e discusso. Idolatrato nella sua Roma, criticato e secondo noi indebitamente sottovalutato nel resto d’Italia. Probabilmente a causa della sua romanità, non troppo apprezzata al di fuori del grande raccordo anulare, e di qualche caduta di stile che ne ha caratterizzato la straordinaria carriera. Questo però non dovrebbe impedire anche a coloro che maggiormente l’hanno in antipatia di ammettere un fatto oggettivo: è uno dei calciatori più forti della storia del calcio italiano. Da domenica, una volta di più, i numeri confermano questa realtà. Realizzando a Firenze, campo nel quale non era mai riuscito a segnare, un gol su rigore ed uno da centravanti di razza ha sfondato la barriera dei 200 gol in serie A. E’ arrivato a 201 ad appena quattro lunghezze da un altro monumento del nostro calcio: Roberto Baggio. Sull’abbrivio di un finale di stagione che lo vede baciato da una forma fisica spettacolare, dovrebbe riuscire nell’impresa di prendere il “codino” prima della conclusione di questo campionato. Diamo un’occhiata a questa speciale classifica: Silvio Piola 274, Gunnar Nordhal 225, Giuseppe Meazza e Josè Altafini 216, Roberto Baggio 205, Francesco Totti 201. Basta fare due conti per rendersi conto che se Totti conserverà una buona forma fisica, magari limitando il numero di partite disputate, considerando una decina di gol realizzati a stagione, nel giro dei prossimi due campionati avrà la possibilità di superare addirittura Nordhal. Diventerebbe, cioè, il secondo marcatore di tutti i tempi, alle spalle dell’imprendibile Piola. Si tratterebbe di un’impresa che va oltre l’incredibile. Soprattutto perché, a differenza, di tutti quelli che attualmente lo precedono, Totti ha disputato la parte maggiore della sua carriera nel ruolo di trequartista, impegnato più a mandare in rete i compagni che se stesso. Solo con l’arrivo alla Roma di Luciano Spalletti si è realizzata la sua definitiva trasformazione in attaccante, la svolta che lo ha fatto diventare autentico bomber e che probabilmente gli ha allungato la carriera. Non è un caso che il suo prossimo obiettivo sia Roberto Baggio. Come abbiamo avuto occasione di scrivere altre volte, assieme all’ex Pallone d’Oro Francesco Totti è il miglior prodotto della scuola italiana dai tempi del ritiro di Gianni Rivera. Non ce ne vogliano i tifosi e gli estimatori di altri grandi campioni italiani degli ultimi trenta anni. Ce ne sono stati tanti. Innanzitutto Del Piero, un fuoriclasse e un ragazzo cui non può che volere bene. E poi Mancini, Vialli, Zola e molti altri. Nessuno tra questi, però, a nostro avviso è riuscito a toccare le vette raggiunte da Baggio e Totti. Il primo superiore per i suoi lampi di assoluta genialità, il secondo impareggiabile per la sorprendente continuità di rendimento (almeno 17 stagioni sempre ad altissimo livello), per la capacità di leggere sempre in anticipo rispetto agli altri la partita, per essere al tempo stesso bomber e uomo-squadra imprescindibile. Quando un campione polverizza record su record, supera limiti che prima sembravano invalicabili, è giusto che diventi un campione di tutti. Per questo ci auguriamo che col tempo anche i tifosi delle squadre avversarie imparino a considerare Francesco Totti, come Roberto Baggio, un campione di tutti gli italiani, non solo dei romani.

Oltre al record di Totti, la giornata di campionato ha fatto registrare un vero scossone in testa alla classifica. La sconfitta del Milan a Palermo ha lanciato Inter e Napoli che, pur vincendo di misura i rispettivi confronti, ha guadagnato tre punti rispetto alla vetta. Adesso i nerazzurri tallonano il Milan a meno due e i napoletani a meno tre. Molti credevano che la lotta per lo scudetto fosse una cosa tra le milanesi e tuttora snobbano il Napoli. Noi invece crediamo che sarà una lotta a tre. La squadra di Mazzarri, in fondo, centrando l’obiettivo Champions già andrebbe al di là delle aspettative, quindi può giocarsi le gare che restano senza particolari pressioni. Inoltre, se le milanesi dovessero annullarsi nel derby avrebbe l’opportunità di avvicinarsi ulteriormente. In questo senso, il finale di stagione potrebbe rivelarsi entusiasmante. Il Milan ha dimostrato di pagare un prezzo molto alto all’assenza di Ibrahimovic e, più in generale, al suo momento di forma non proprio entusiasmante. L’Inter, al contrario, recuperati tutti gli infortunati e galvanizzata dalla clamorosa impresa di Monaco in Champions, attualmente sembra avere qualcosa di più. Intanto, continua la stupefacente marcia dell’Udinese di Guidolin. Una squadra pazzesca che se non avesse rimediato la miseria di un punto nelle prime cinque giornate di campionato adesso sarebbe saldamente in testa alla classifica. Al momento non sembra esserci avversario in grado di fermarla. E’ lei la favorita per la conquista del quarto posto, anche se la Lazio ha reagito bene alla sconfitta nel derby e resta ad un’incollatura. Più difficile la situazione della Roma che, dopo il pareggio di Firenze, deve recuperare ben sei lunghezze rispetto ai friulani. E’ vero che c’è lo scontro diretto. Ma si giocherà a Udine e contro questa squadra servirebbe davvero un’impresa. Comunque sia, Vincenzo Montella, ha raccolto tre vittorie e due pareggi nella sua esperienza sulla panchina giallorossa. Un ruolino che proiettato su base stagionale avrebbe consentito alla Roma di lottare tranquillamente per lo scudetto. Il che aumenta i rimpianti dei romanisti per l’ennesima stagione buttata al vento.

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