martedì 23 agosto 2011

DOPO PECHINO MILAN GIA’ IN RAMPA DI LANCIO

Pubblicato su TS il 9 agosto 2011


La nuova stagione del nostro calcio è iniziata più o meno com’era finita: all’insegna del Milan. La finale di Supercoppa, disputata nell’esotica cornice di Pechino, ha dimostrato ancora una volta che quella rossonera è la formazione da battere. Una vittoria meritata quella dei ragazzi di Allegri che anche nel primo tempo, quando hanno sofferto la superiore forza atletica dell’Inter e la sua più decisa iniziativa, sono comunque riusciti a confezionare due clamorose palle gol. Nella ripresa, poi, hanno cominciato a macinare gioco e, grazie all’ingresso di Pato e all’estro di Ibrahimovic, sono riusciti a ribaltare il punteggio. Ha voglia Gasperini a dire che ha notato alcuni aspetti positivi nella sua Inter. Sarà, ma intanto il primo titolo stagionale ha preso la strada di Milanello.
Qui non si tratta tanto di enfatizzare il terzo derby consecutivo vinto dal Milan o il record delle sei supercoppe italiane vinte (che peraltro determinano il ventottesimo trofeo dell’era Berlusconi). L’impressione che si è avuta vedendo la partita è che i campioni d’Italia siano già pronti ad affrontare una nuova stagione di successi, mentre l’Inter è ancora un cantiere aperto dal quale a breve qualcuno potrebbe anche andare via. Allegri ha costruito un meccanismo sufficientemente oliato che ha dimostrato di potere fare a meno di Andrea Pirlo, partito alla volta della Juventus. La squadra che ha vinto a Pechino era essenzialmente quella della passata stagione. Il cuore pulsante formato da Gattuso, Van Bommel e Seedorf col sempre più costruttivo Boateng ad agire da trequartista di peso e qualità. A nostro avviso ad Allegri servirebbe almeno un altro uomo di rango a centrocampo. Ma per quello che è il livello attuale del calcio italiano, anche così potrebbe bastare. In difesa, poi, il Milan è più che coperto. Nesta e Thiago Silva sono delle garanzie e Philippe Mexès rappresenta un’alternativa più che valida, di assoluto livello internazionale. In attacco non ne parliamo. L’Ibrahimovic cinese ha dimostrato di possedere qualità sufficienti per decidere le partite da solo, anche quelle decisive, solo che ne abbia voglia. Robinho è sempre positivo e poi c’è quel fuoriclasse di Pato che sulla partita incide sempre. Insomma, il gruppo plasmato da Allegri è ben assortito e collaudato. Mentre gli altri dovranno trovare la quadratura del cerchio, il Milan appare già pronto per riprendere la corsa in tutta scioltezza. Al punto da fare a meno anche di Antonio Cassano che appare sempre più un lusso superfluo.
L’Inter, invece, a noi convince poco. Tanto per cominciare, con tutto il rispetto e la stima per Gasperini, non riteniamo che quella di Moratti sul tecnico sia stata la scelta più appropriata. Dopo le scorie dell’era Mourinho, pagate soprattutto da Rafa Benitez, a nostro avviso serviva un nuovo uomo forte, magari meno isterico del portoghese. Un Fabio Capello, per intenderci. Gasperini è bravo, ma la sua carriera e il suo aplomb ci fa temere che non abbia il carattere giusto per poter mettere in riga uno spogliatoio sempre molto difficile come quello nerazzurro. Poi c’è la squadra. Le trattative di mercato lasciano ancora aperte le porte ad una mezza rivoluzione. La corte che il Manchester United sta facendo a Sneijder rischia di privare l’Inter del perno di tutto il gioco offensivo. Si parla poi di una cessione di Eto’o e dell’arrivo di Tevez. Francamente, a noi sembra una follia. Tevez è un ottimo attaccante, ma nulla di paragonabile al camerunense. A centrocampo, poi, ci sembra che manchi sufficiente qualità. Stankovic non è eterno, Thiago Motta è tutto sostanza senza eccessiva tecnica. Nella gara di Pechino, tutto sommato, ad impressionare di più è stato il neo acquisto Alvarez che sembra poter confermare le credenziali con cui s’è presentato. Quanto alla difesa, l’impostazione tattica a tre per il momento non funziona ed è stata messa in seria difficoltà dalle penetrazioni del Milan. Infine, crediamo che il modulo adottato da Gasperini nell’occasione, il 3-5-1-1, non sia proprio la soluzione migliore per proporre un gioco sufficientemente brillante. Insomma, all’Inter c’è ancora molto da lavorare e bisogna capire anche con quale materiale. Il rischio è che in attesa di trovare le giuste soluzioni, il Milan possa già scappare.
Nemmeno le altre grandi ci sembrano pronte a contrastare Ibrahimovic e compagni. La Juventus, come al solito, ha cambiato molto, ma bisognerà vedere se riuscirà a trovare un equilibrio che manca da troppe stagioni. A nostro avviso, gli arrivi di Pirlo e Vucinic possono essere un valore aggiunto ma molto dipenderà da come saprà lavorare Antonio Conte. Al quale, comunque, un po’ di tempo bisognerà darlo. Discorso simile per la Roma. Luis Enrique è un tecnico affascinante ma andrà valutato alla prova dei fatti. Partiti Vucinic e Menéz, poi, bisognerà vedere come si inserirà Krkic e soprattutto quale sarà la vera forza di Lamela. In difesa il giovane spagnolo Angel sembra molto buono ma la sua tenuta in un campionato come la serie A va valutata. L’unica vera garanzia appare Stekelenburg in porta. Comunque anche alla nuova Roma un paio di mesi per carburare bisognerà concederglieli. Ma a quel punto, dove sarà arrivato il Milan?

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