Pubblicato su www.paesesera.it il 16 agosto 2011
Tra poche ore avrà inizio la nuova stagione della Lazio con il primo impegno europeo stagionale. Per la verità il doppio impegno contro i modesti macedoni del Rabotnicki si annuncia come poco più di un allenamento. Tuttavia, sarà il primo serio banco di prova per le scelte fatte nei giorni scorsi da Edy Reja. Il tecnico si è trovato di fronte ad una situazione non facile, a causa soprattutto di una rosa eccessivamente ampia con una decina di tesserati in esubero. La composizione della lista UEFA che, com’è noto, può contenere solo venticinque elementi, gli ha dato una mano. Così sono finiti fuori, tra gli altri, Garrido, Floccari, Stendardo, Konko (infortunato), Stankevicius, Del Nero, Makinwa e Carrizo. Una bella sforbiciata che lo metterà in condizione di lavorare meglio, mentre toccherà a Lotito sistemare, entro fine mese, chi non rientra nei piani dell’allenatore.
Il ritiro estivo sembra aver chiarito definitivamente le idee di Reja che, almeno ad inizio stagione, sembra intenzionato a puntare sull’articolato modulo 4-2-3-1. Sia il 4-4-2 classico che quello a rombo sono stati provati ma non lo hanno convinto più di tanto. L’orientamento al momento sembra essere quello di affidarsi a due centrali di centrocampo in grado di fare da frangiflutti e far ripartire l’azione (Ledesma e Brocchi), davanti ai quali far agire la batteria dei trequartisti. Qui le cose si fanno un po’ complicate perché c’è da credere che ognuno avrà ruoli assai diversi. Ad Hernanes in posizione centrale toccherà fare il ragionatore e il suggeritore per la costruzione della manovra e per la rifinitura. Mauri potrà fare quello che gli riesce meglio, ossia navigare tra le linee in attesa di piazzare l’assist vincente o di andare personalmente alla conclusione. Naturalmente partendo dalla fascia sinistra. Cissé, il più attaccante tra i tre, sarà chiamato a coprire lo spazio sulla destra in fase di contenimento e a liberare tutta la sua potenzialità offensiva, sfruttando mobilità e fiuto del gol. A fare riferimento fisso in avanti ci sarà Klose che potrà sfruttare le sue qualità da cecchino, come suggerire l’azione dei compagni con i suoi movimenti intelligenti. Nel reparto arretrato pure le scelte sembrano fatte. La maglia da titolare in porta toccherà a Marchetti che avrà l’occasione per riscattarsi dopo un anno di stop a causa del suo conflitto col presidente del Cagliari Cellino. Riteniamo che questo portiere possa davvero essere una riscoperta. La linea dei difensori dovrebbe prevedere Scaloni (in attesa di Konko), Biava, Dias e Radu.
I problemi di abbondanza ai quali ha dovuto fare fronte Reja nascondono un vantaggio non trascurabile. Sono adeguata testimonianza del fatto che la Lazio possiede tanti buoni, se non ottimi giocatori. La sua è una rosa di tutto rispetto, come e più della scorsa stagione. A Formello c’è abbastanza qualità per puntare ad un campionato da protagonisti e magari sognare l’impresa del terzo posto. Se poi i capitolini, a differenza degli altri club italiani degli ultimi anni, decidessero di prendere l’Europa sul serio, anche la coppa potrebbe regalare ricche soddisfazioni.
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