domenica 7 agosto 2011

TOTTI PIGRO? NON CI RISULTA!

Pubblicato il 19 luglio 2011 su www.paesesera.it


Qualche tempo fa il mio giornale, France Football, mi incaricò di realizzare un’intervista con Francesco Totti. Vito Scala, suo preparatore atletico e factotum, mi fissò un appuntamento a Trigoria alle 9 del mattino, un’ora insolita per un’intervista, soprattutto di quella importanza. Scala mi spiegò che Francesco voleva realizzare l’incontro prima dell’allenamento. Nell’occasione scoprii che il Capitano era abituato ad arrivare prestissimo al centro sportivo, in genere prima di tutti gli altri, l’ultimo ad andarsene. Questo sarebbe un giocatore pigro?
Quando nel 2006 Totti stava faticosamente provando a recuperare dopo un gravissimo infortunio, Marcello Lippi si recò al suo capezzale invitandolo a fare di tutto per recuperare in tempo per il Mondiale tedesco. Francesco ripagò tanta attenzione affrettando i tempi, presentandosi al ritiro di Coverciano acciaccato ma a disposizione. Così poté dare un contributo decisivo per la vittoria azzurra. Questo sarebbe un giocatore pigro?
Nella passata stagione, dopo un inizio stentoreo, Totti, di comune accordo con Vito Scala, giunse alla conclusione che per ritrovare la brillantezza della sua prima gioventù era necessario perdere peso e potenziare il lavoro in allenamento. Il Capitano si sottopose ad una dieta ferrea e fu l’unico giocatore del campionato italiano a presentarsi, dopo le vacanze natalizie, addirittura più magro. Da gennaio in poi l’abbiamo visto correre ed impegnarsi come non era mai accaduto nemmeno quando aveva venti anni. Il risultato è stata la solita teoria di gol e record. Nell’attuale ritiro di Riscone Totti Sfoggia una forma fisica impressionante, segno che durante le vacanze è stato molto attento. Questo sarebbe un giocatore pigro?
Nella bella intervista rilasciata ad Emanuela Audisio di Repubblica, Franco Baldini ha speso molte belle parole su Francesco Totti, sottolineando, tra le altre cose, che ha davanti a se ancora tre o quattro anni di carriera. Si è lasciato scappare però un aggettivo, “pigro”, che a Francesco non ha fatto per niente piacere. Stimo infinitamente Franco Baldini, soprattutto per il ruolo che ebbe ai tempi di Franco Sensi come punta di diamante della battaglia romanista contro i poteri del nord. Ammiro anche la sua preparazione culturale, assolutamente insolita in un mondo come quello del calcio. Al posto suo, però, avrei evitato quel termine semplicemente perché, a mio avviso, non corrisponde al vero. Mi auguro che tra i due possa esserci un chiarimento. Per il bene della Roma. Gli spifferi che provengono dai bene informati, infatti, a più riprese parlano di una nuova dirigenza allergica alla presenza dei romani. Qualcuno sostiene, per esempio, che le difficoltà che stanno emergendo a proposito del rinnovo del contratto di Daniele De Rossi derivino dalla volontà di non ritrovarsi in futuro sul groppone un nuovo Totti. Il che sarebbe un grave errore. Perché in questi anni la Roma s’è retta soprattutto sul contributo dei romani, che hanno incarnato al meglio lo spirito della squadra. Senza contare le volte in cui Totti e De Rossi, con i loro gesti e le loro dichiarazioni, hanno surrogato l’assenza di una società non sempre “sul pezzo”. Per questo chiedo che venga fatta chiarezza. La nuova società dica, una volta per tutte, se Totti e De Rossi li vuole davvero o no.

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