martedì 23 agosto 2011

UNA ROMA ATTENTA AGLI EQUILIBRI DI BILANCIO

Pubblicato su www.paesesera.it il 2 agosto 2011


Anche se alla fine del mercato mancano ancora tre settimane, una prima valutazione sul progetto della Roma si può cominciare ad abbozzare. Posto che l’obiettivo di medio e lungo termine è quello di costruire una squadra vincente, mi sembra chiaro che gli americani abbiano deciso di perseguirlo seguendo una strada diversa rispetto a quella di altri grandi club. In una fase in cui, in barba al fair play finanziario, società come Manchester City, Chelsea o Paris SG, per non parlare dei soliti Real Madrid e Barcellona, spendono e spandono, la Roma ha deciso di ridurre drasticamente il costo del lavoro. Al di là degli aspetti tecnici, le operazioni sin qui svolte sembrano finalizzate soprattutto alla riduzione del cosiddetto “monte ingaggi”. Al posto di calciatori piuttosto costosi come Vucinic, Menez e Mexès, sono arrivati giovani con emolumenti ancora relativamente bassi o calciatori esperti come Heinze che si accontentano di un piatto di lenticchie o poco più. Si calcola che, stando alle risultanze attuali, il totale degli stipendi lordi possa risultare inferiore di ben venti milioni di euro rispetto alla gestione precedente. La stessa offerta per il rinnovo del contratto di Daniele De Rossi, sembra essere impostata su una base fissa inferiore rispetto allo stipendio attuale più una serie di bonus che, com’è noto, seguono anche una diversa fiscalità. Questo mi sembra il punto che caratterizza la politica di mercato della società giallorossa.
Sul piano squisitamente tecnico Sabatini ha operato abbastanza bene ma molto resta ancora da fare. Salutiamo positivamente l’operazione che ha portato tra i pali Stekelenburg, portiere di grande esperienza internazionale ed affidabilità. In difesa qualcosa occorre fare ancora. Anche se oggi qualcuno fa finta di niente, la perdita di Mexès è stata grave. Il francese, con tutti i suoi limiti, rappresenta comunque un elemento di livello internazionale andato a rinforzare una concorrente. Non può bastare Heinze per completare il reparto, anche perché l’argentino spesso potrebbe essere dirottato sulla fascia sinistra. In questa zona occorrerà valutare bene lo spagnolo Angel che, comunque, ha lasciato subito una buona impressione. Sulla destra il solo Cassetti sembra un po’ poco. Il centrocampo è un bel rebus. Intanto bisognerà vedere se De Rossi rinnoverà. Le lusinghe del Manchester City di Mancini non sono da trascurare. Si parla della possibilità dell’arrivo di Fernando del Porto, elemento su cui scommetterei ad occhi chiusi. Però costa molto. In ogni caso, manca l’elemento di grande qualità tecnica in grado di produrre gioco. Ci sarebbe Pizarro ma l’impressione è che Luis Enrique non lo apprezzi più di tanto. In questo reparto mi aspetto le maggiori sorprese. In attacco la partenza di Vucinic e Menez viene pareggiata da Bojan Krkic e Lamela. Potrebbe anche bastare, a patto che il giovane argentino sia davvero il fenomeno che si dice. Io comunque mi cautelerei con un altro elemento di buon livello, non essendo Okaka, a mio avviso, attaccante in grado di fare la differenza.
Comunque vada a finire il mercato, la tendenza per il prossimo futuro della Roma mi sembra chiara. Tutto dipenderà dal fair play finanziario. Se nelle prossime stagioni Michel Platini riuscirà ad ottenere una sua rigida applicazione i club che, come la Roma, si muovono già oggi seguendo l’equilibrio finanziario risulteranno nettamente avvantaggiati. Se al contrario, passerà la linea che chi ha soldi da spendere continuerà a farla da padrone, il gap tra la Roma e le altre grandi sarà destinato ad aumentare.

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