mercoledì 10 novembre 2010

CAMPIONATO TARTARUGA C’E’ ANCHE LA ROMA

Pubblicato su TS il 9 novembre 2010

Raramente abbiamo assistito ad un campionato che procede così al rallentatore. Non ci riferiamo tanto al fatto che, superato un quarto di cammino, il torneo non abbia ancora un padrone. Quanto piuttosto all’andatura lenta, balbettante, altalenante di cui si stanno rendendo protagoniste le grandi. In queste condizioni anche una squadra come la Roma, accreditata ad inizio stagione per la lotta scudetto ma protagonista di due mesi a tratti disastrosi, conserva praticamente intatte le sue possibilità. Il successo nel derby ha tutta l’aria di segnare una svolta nella stagione romanista. Intanto perché la squadra di Ranieri ha disputato la sua gara migliore proprio nella stracittadina. Ha attaccato più della Lazio, ha prodotto di più in termini di occasioni da gol, dimostrando più voglia di vincere. Per la prima volta, poi, non si sono visti clamorosi svarioni in fase difensiva, mentre l’attacco è risultato costantemente pericoloso. Inoltre, per una volta anche la buona sorte si è pronunciata a suo favore. Al di là dei legni, uno per parte, nel complesso le decisioni arbitrali non sono state sfavorevoli alla Roma. Posto che i due calci di rigore a favore erano netti, in occasione delle contestazioni laziali per la trattenuta su Mauri, al guardalinee era sfuggito un clamoroso fuorigioco di Dias. Un altro arbitro probabilmente avrebbe concesso il rigore ai biancocelesti, commettendo un clamoroso errore. Inoltre, nel finale c’era un fallo di mano in area di Simplicio che meritava senz’altro la massima punizione. Insomma, la Roma ha meritato la vittoria ma ha avuto dalla sua anche la buona sorte. Nell’occasione la dea bendata ha premiato la squadra che ha creduto di più alla possibilità di conquistare i tre punti. La Lazio, da parte sua, non ha brillato e forte di una posizione di classifica eccellente ha giocato praticamente per il pareggio. Alla fine è stata punita. Ora la Roma è a meno sette dalla vetta della classifica, meno cinque dal Milan e meno quattro dall’Inter, le due principali concorrenti per il titolo. E’ chiaro che il successo nel derby promette di restituire alla squadra quella convinzione nei propri mezzi, troppo spesso mancata finora. Lo stesso Ranieri ha avuto ottime risposte dalla nuova impostazione tattica che prevede tre centrali a centrocampo e un trequartista dietro due punte. Inoltre, al di là dell’ottima prestazione di Simplicio, l’infortunio di Menez ha consentito a Greco di mettersi ulteriormente in luce. Abile, preciso, puntuale, prezioso tatticamente, grande senso della posizione: la Roma potrebbe aver scoperto un nuovo importante elemento. Adesso, forte di una piccola serie di tre vittorie consecutive tra campionato e coppa, la Roma insegue continuità di risultati. Domani sera il turno infrasettimanale le offrirà l’occasione per allungare la striscia. La Fiorentina è un avversario non facile, anche perché sta tentando una difficile rimonta forte del rientro di Mutu. Ma i giallorossi giocano in casa e devono provare a vincere ancora.

Ha allungato il Milan dopo aver espugnato il terreno del Bari. Il successo rossonero era abbastanza prevedibile, soprattutto in considerazione del fatto che i baresi non sembrano in grado di ripetere le prestazioni della scorsa stagione. La vittoria è arrivata ma solo di misura. Lo stesso Allegri ha salutato con soddisfazione il 3-2 ma ha ammesso che la squadra deve ancora risolvere parecchi problemi. In particolare, a detta del tecnico, mancherebbe la sufficiente concentrazione. In realtà, a nostro avviso il nuovo progetto tecnico stenta a decollare e non s’è ancora creata la sufficiente collaborazione tra nuovi arrivati e vecchia guardia. Chi, invece, lascia molto a desiderare è l’Inter. Contro un modesto Brescia ha rischiato seriamente di perdere la prima partita casalinga dopo tempo immemorabile, salvata solo da un rigore assai generoso procuratosi da Eto’o. Apprezziamo molto Rafa Benitez ma dobbiamo ammettere che la sua Inter, paragonata a quella di Mourinho, appare moscia, poco grintosa, insomma vulnerabile. E poi pareggia troppo, soprattutto in casa. Una caratteristica che, dovesse perdurare, rischia di far calare le quotazioni dei nerazzurri dopo anni e anni di leadership indiscussa. Buone notizie, invece, per la Juventus. Nonostante l’assenza di Krasic continua a vincere, almeno in campionato. Contro il Cesena lo ha fatto per giunta in rimonta, segno che gli attributi e la determinazione non mancano. Come l’Inter, domani sera sarà impegnata in trasferta: a Lecce i nerazzurri, a Brescia i bianconeri. Da entrambe ci si aspetta solo una vittoria, anche se le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Anche il Milan appare favorito a S.Siro contro l’enigmatico Palermo. Occhio però perché i rosanero hanno qualità sufficiente per tentare anche un clamoroso colpaccio. Come si vede, la forza delle squadre candidate allo scudetto ancora non è emersa in maniera tanto chiara e netta da non lasciare dubbi. A dimostrazione del fatto che, come dicevamo, la nostra Serie A è ancora in attesa di vivere un primo decisivo strappo.

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