martedì 16 novembre 2010

IL NUOVO CORSO DELLA JUVE

Le dichiarazioni rilasciate nel post partita da Marotta e Del Neri confermano un'impressione che avevamo da tempo. Con l'arrivo di Andrea Agnelli alla guida della Juventus la società ha imboccato un radicale cambio di direzione. In una parola, a differenza dell'immediata gestione post Calciopoli, adesso il club bianconero ha deciso di difendere con i denti la sua posizione. Sia per quanto riguarda il suo coinvolgimento nello storico scandalo, sia nelle vicende domenicali relative agli errori arbitrali. In questo senso, è assai significativa la decisione di Andrea Agnelli di ritirare le querele nei confronti della vecchia Triade, funzionale alla richiesta della resistituzione degli scudetti sottratti dalla giustizia sportiva. Non si può, infatti, pretendere la restituzione dei titoli conseguiti sul campo senza in qualche modo rivalutare l'operato dei dirigenti a suo tempo inquisiti. Questa strategia illustra bene anche il fatto che continuano a vivere all'interno della famiglia Agnelli due anime. Un tempo esse erano rappresentate da Gianni e Umberto. All'Avvocato poteva essere, ad esempio, ricondotta l'epoca di Gianpiero Boniperti e il cosiddetto "stile Juve". A Umberto si deve l'invenzione della Triade formata da Moggi, Giraudo e Bettega. Morti i due fratelli, oggi il dualismo si è trasferito sui nipoti. A John Elkann, emanazione diretta di suo nonno Gianni, è toccato gestire i momenti successivi alla scandalo di Calciopoli. Lo ha fatto con garbo e stile, quasi chiedendo scusa per il coinvolgimento nello scandalo. Sul piano sportivo l'ha fatto affidandosi a un dirigente come Blanc. I risultati non sono piaciuti ai tifosi. Così la palla è passata ad Andrea Agnelli, come un tempo toccò al padre Umberto. Andrea ha impostato una nuova politica aggressiva che risponde meglio alle esigenze dei tifosi che vogliono una dirigenza con gli attributi. Più discutibile è il tentativo di riabilitare i protagonisti di Calciopoli, ancorché con finalità funzionali agli interessi bianconeri. Ma forse, in questo caso c'è anche il desiderio di rivalutare anche la strategia paterna con la quale il nuovo presidente della Juventus sembra volersi porre in una posizione di continuità.

Nessun commento:

Posta un commento