Pubblicato su Betpress il 27 settembre 2011
Un campionato ancora senza
padroni. O meglio, un padrone ce
l’avrebbe. Ci riferiamo ad una
straordinaria Atalanta che, non
fosse per la penalizzazione con
cui è partita, sarebbe prima in
classifica con due punti di vantaggio
sulle seconde. Tuttavia l’handicap
c’è e occorre tenerne
conto. Accade così che, tra alti e
bassi, nessuna grande abbia
ancora spiccato il volo. Anzi, sono
numerose le squadre che balbettano
vistosamente. All’Inter l’arrivo
di Ranieri ha messo un po’ di
cose a posto. Sappiamo che il
tecnico romano non è un genio
del calcio. Però è uno che sa il
fatto suo, che ragiona col buon
senso e che non ha dovuto faticare
molto per rimettere a posto
quelle due o tre cose perché la
formazione nerazzurra tornasse
ad essere una squadra di calcio
anziché un’armata Brancaleone.
Ci voleva tanto a capire che l’attaccante
di punta della Nazionale,
Pazzini, deve giocare
sempre? Evidentemente no.
Solo che Ranieri c’è arrivato, a
differenza di Gasperini. Con la vittoria
di Bologna non è che l’Inter
torni ad essere la candidata
numero uno per il titolo. Però
almeno può guardare al futuro
con maggiore serenità. Discorso
simile a quello della Roma, per la
quale il successo di Parma vale
oro. Nella passata settimana Luis
Enrique era inevitabilmente finito
nel tritacarne della critica. Un
nuovo insuccesso avrebbe reso
molto difficile il suo lavoro. Invece
domenica sera qualche miglioramento
s’è visto, anche se i giallorossi
sono ancora molto lontani
dal mostrare quello che dovrebbe
essere il loro standard reale. Ma
la classifica è corta e anche loro
possono recuperare. Al pari del
Milan che, nonostante il successo
sul Cesena, appare ancora indietro,
gravato oltre tutto da una
serie innumerevole di infortuni. Lo
stesso Napoli, che si era prodotto
in un inizio brillantissimo, s’è
improvvisamente fermato, complice,
come avevamo ampiamente
previsto, la mente costantemente
rivolta ai prossimi impegni
internazionali. Accade così che
l’unica grande che resiste in testa
sia la Juventus. Ma anche Conte
ha poco da star tranquillo. A
Catania i suoi hanno sofferto troppo.
Ci si chiede cosa potrà accadere
quando i bianconeri se la
vedranno con avversari più forti.
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