venerdì 9 settembre 2011

TOTTI SPEGNE LE POLEMICHE ADESSO PARLI IL CAMPO

Pubblicato su www.paesesera.it il 7 settembre 2011


Francesco Totti non è un giocatore della Roma. Francesco Totti è la Roma. I tanti tifosi o addetti ai lavori che ancora faticano ad accettare questa realtà indubitabile vadano sul sito del capitano e si soffermino, in particolare, su questo passaggio: “Avremo tanti calciatori nuovi e tutti quanti noi dovremo stringerci attorno al nuovo allenatore, alla squadra e alla società per partire nella maniera migliore. Lo faremo assieme e con un unico obiettivo, la Roma, di cui proprio io sono il primo tifoso.” Con queste parole Totti mette la parola fine, almeno da parte sua, alla pericolosa polemica che ha imperversato sin dall’inizio ufficiale della stagione. Mi sembrano frasi molto pesanti che segnano un’apertura di credito decisiva nei confronti della società e di Luis Enrique. Il contributo più importante all’attenuazione di un conflitto che rischiava di strozzare nella culla il nuovo progetto della Roma. Io credo che Totti non fosse per niente obbligato a fare questo passo. Il pericoloso triangolo Totti-Baldini-Luis Enrique non l’aveva creato lui. Tutto è cominciato da un’intervista del dirigente giallorosso (quella del “pigro” per intenderci), al quale non ha fatto seguito un tempestivo chiarimento, e da un paio di scelte tecniche dell’allenatore che i più indulgenti hanno giudicato a dir poco autolesionistiche. Lui si era limitato a lasciare il campo contro lo Slovan senza soffermarsi in panchina, chiudendosi in un rigoroso – quanto sacrosanto - silenzio. Sabatini aveva invitato Francesco a far sentire la sua voce. Il capitano ha risposto alle attese della società lasciando intendere a chiare lettere che, da primo tifoso e da simbolo del club, è disposto a mettersi a disposizione del tecnico e a fare da chioccia ai giovani arrivati, lasciando da parte ogni interesse egoistico. Un discorso da autentico leader. D’altronde nei giorni scorsi, con una sintesi molto efficace, Alessandro Del Piero, antico amico/rivale di Totti, aveva affermato una grande verità: Francesco non è il problema, è la soluzione. La più efficace delle soluzioni a disposizione della Roma, aggiungo io. Almeno fino a quando i vari Bojan, Lamela, Osvaldo o Borini non avranno dimostrato di essere più forti e carismatici di lui.

Grazie al comunicato di Totti ora Luis Enrique, almeno per un po’, potrà lavorare tranquillo. Dio solo sa quanto ne avrà bisogno. Date per scontate le sue indubbie qualità, testimoniate da tutti i giocatori che stanno lavorando con lui, avrà bisogno di tempo per forgiare la nuova Roma. Molte pedine fondamentali, infatti, sono andate via, sostituite da parecchi giocatori giovani e di grande prospettiva. Non basteranno un paio di partite per dare vita alla nuova organizzazione di gioco, mandando a memoria i nuovi meccanismi, ed assorbire la filosofia innovativa da lui proposta. In questi casi, come l’Europa League dimostra ampiamente, gli incidenti di percorso, soprattutto all’inizio, sono possibili. Con la nuova Roma servirà pazienza. Credo che saranno necessari almeno due o tre mesi per andare a regime e per capire dove potrà arrivare davvero. Partire tra mille polemiche già alla prima di campionato avrebbe avuto esiti disastrosi. Con Totti dalla sua, invece, Luis Enrique potrà permettersi anche qualche stecca iniziale, purché finalizzata alla creazione di una squadra bella e vincente. La rosa di qualità la società gliel’ha messa a disposizione. Adesso sta a lui dimostrare di essere il nuovo Guardiola.

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