mercoledì 9 novembre 2011

IL CAMPIONATO SALUTA IL RITORNO DEL MILAN

Pubblicato su TS l'8 novembre 2011

La giornata di campionato alla fine è risultata monca a causa dei rinvii di Genoa-Inter e Napoli-Juventus. Naturalmente in questi momenti il calcio è l’ultima delle nostre preoccupazioni e da queste colonne voglio manifestare anch’io la totale vicinanza alle popolazioni colpite dai recenti alluvioni, in particolare Genova e la Liguria intera. Il nostro mestiere, però, è quello di analizzare quello che accade nel nostro sport più amato e va detto che la mancata disputa delle due gare in oggetto ha obiettivamente ridimensionato l’interesse di una giornata che si annunciava, invece, particolarmente interessante.
Sugli scudi continuano a rimanere Udinese e Lazio. Avevamo previsto che queste due eccellenti formazioni non rappresentavano un fuoco di paglia. I fatti stanno confermando questo punto di vista. I friulani, quando possono usufruire della vena realizzativa di Totò Di Natale, non sbagliano un colpo. Hanno steccato solo a Napoli e, guarda caso, mancava proprio il loro uomo più rappresentativo. Non inganni il fatto che il Siena sia stato piegato solo di misura. Quella toscana è una delle piccole realtà più interessanti di questo scorcio di campionato e batterla non è stato per niente banale. I complimenti vanno estesi anche alla Lazio. Magari contro il Parma ci si poteva aspettare anche un successo più agevole. Però i ragazzi di Reja all’Olimpico avevano evidenziato qualche difficoltà di troppo e già essersi assicurati i tre punti è stato un bel traguardo. La squadra sembra ormai maturata ed ha la straordinaria capacità di ottimizzare gli sforzi. La Lazio, per dire, ha segnato solo sedici reti in dieci partite eppure s’è portata a casa ventuno punti. Io non credo che l’Udinese o la Lazio possano vincere il titolo. Tuttavia, hanno tutte le carte in regola per lottare fino alla fine per un posto nell’Europa che conta.
Intanto, senza particolari clamori, il Milan sta progressivamente tornando al suo posto. Il Catania di Montella gioca un buon calcio ed ha raccolto un numero di punti tutt’altro che disprezzabile. Eppure a S.Siro è stato travolto. Anche questo risultato non era per niente scontato, almeno per l’entità. Era lecito aspettarsi che, dopo il caso Gattuso, la scoperta che Antonio Cassano ha subito un leggero ictus a causa di una malformazione al cuore, scuotesse notevolmente l’ambiente rossonero. Così, infatti, è avvenuto. Tuttavia, la squadra ha reagito nella maniera giusta, come solo le squadre di grande personalità riescono a fare. Certo, per l’immediato futuro la dirigenza dovrà trovare un’alternativa a Cassano. Per il momento, l’attuale potenziale sembra essere ampiamente sufficiente per consentire al Milan di difendere il titolo con concrete possibilità di bissare il successo della passata stagione.
Nel rinviare l’analisi relativa ad altre squadre di vertice come Juventus, Napoli e Inter, un discorso a parte merita la Roma. Dopo il tonfo casalingo contro il Milan, tutto l’ambiente romanista attendeva con viva preoccupazione la trasferta di Novara. Sul sintetico del “Piola” per circa un’ora, soprattutto nel primo tempo, s’è vista una squadra brutta, noiosa, senza idee e priva di qualsiasi schema offensivo degno di questo nome. A tutto questo si sono aggiunte anche le solite difficoltà difensive, aggravate dalla decisione di Luis Enrique di stupire ancora una volta inserendo Cassetti centrale e Taddei terzino sinistro. Poi, finalmente il tecnico asturiano ha azzeccato una mossa: inserire Bojan in avanti, arretrando Lamela sulla linea della trequarti. Da quel momento la squadra s’è sbloccata, realizzando due gol e producendo un certo gioco offensivo. Alla fine è arrivata la vittoria, ma non va dimenticata una parata determinante di Stekelenburg e un palo colpito dal Novara. La sensazione è che la bravura dei singoli sia riuscita ad ovviare a certe scelte cervellotiche del tecnico che a lungo hanno frenato la squadra. Questo successo è di fondamentale importanza. Adesso a Trigoria potranno lavorare tranquilli per due settimane, in attesa di un altro incontro potenzialmente favorevole, come quello col Lecce all’Olimpico. In questo periodo anche Luis Enrique farà bene a riflettere su certe sue scelte. Non sono solo i giocatori a dover dare di più. Anche al tecnico si chiede di fare meglio. Molto meglio.

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