mercoledì 9 novembre 2011

Portogallo: occhio alla Bosnia di Dzeko e Pjanic

Pubblicato su www.betpress.it l'8 novembre 2011

La prima fase di Euro 2012 è giunta al suo momento finale. L’ultimo atto della campagna di qualificazioni è rappresentato dagli spareggi che decreteranno i nomi delle ultime quattro nazionali ammesse alla fase finale. A differenza di altre occasioni, va detto che stavolta forse mancano partite di particolare livello, anche se, a parte l’eccezione di Estonia-EIRE, c’è molto equilibrio.
Per certi versi la gara più interessante può essere considerata Bosnia-Portogallo. I lusitani, come spesso gli accade, nel corso delle qualificazioni hanno perso più volte l’occasione di chiudere anzitempo il conto. Adesso, pur essendo dotati di un potenziale ragguardevole, rappresentato soprattutto dalla classe straordinaria di Cristiano Ronaldo, sono costretti a questo sforzo supplementare. Certo, il blasone dice Portogallo. Ma la Bosnia è un avversario molto pericoloso. Nel suo girone ha messo paura alla Francia e possiede una qualità tecnica complessiva molto buona. E’ sufficiente fare due nomi. Pjanic, il centrocampista talentuoso su cui sta puntando la Roma, e Dzeko, bomber prolifico e implacabile del Manchester City di Roberto Mancini. La nostra sensazione è che al Portogallo non basterà fare risultato in Bosnia. Dovrà comunque giocarsi la qualificazione in casa, stando attento anche.
Un certo interesse ce l’ha anche Turchia-Croazia. I turchi sono un po’ in calo rispetto ai loro standard storicamente migliori. Quanto alla Croazia, ha sperato fino all’ultimo di poter finire prima nel suo girone, poi ha dovuto cedere il passo alla Grecia. I croati in passato avevano maggiore talento in nazionale, ma restano una squadra di livello. A nostro avviso sono favoriti. Potrebbero pareggiare in Turchia e poi risolvere tutto a Zagabria.
Decisamente favorita la Repubblica Ceca sul Montenegro, nazionale che comunque ha impegnato a fondo l’Inghilterra nei gironi. Quanto alla sorpresa Estonia, il pronostico per lei contro l’Irlanda di Trapattoni è sostanzialmente chiuso. Il fatto di giocare la prima in casa non aiuta.

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