mercoledì 9 novembre 2011

MOGGI CONDANNATO. ANDREA AGNELLI, ADESSO COME LA METTIAMO?

Premetto che non provo alcun tipo di soddisfazione per la condanna penale di Luciano Moggi e degli altri personaggi coinvolti in Calciopoli. Hanno rappresentato e rappresentano pezzi importanti del calcio italiano e il fatto che un tribunale li abbia considerati colpevoli rappresenta una ferita molto grave per il nostro movimento. Quindi, non c’è niente da festeggiare.

Tuttavia, la sentenza di Napoli ha un’importanza fondamentale perché in sostanza conferma, con tempi e modi differenti, le decisioni prese a suo tempo dalla giustizia sportiva. Ad oggi, la verità processuale dice che è esistito un gruppo di potere nel nostro calcio che ha pesantemente condizionato alcuni campionati di serie A, orientandone in maniera fraudolenta gli esiti sportivi. Anche i giudici, dunque, hanno dato conforto alla sensazione che avevo avuto, a suo tempo, nel leggere l’intero corpo di intercettazioni su cui si basava l’inchiesta “Off-side”. Quella, cioè, di trovarmi di fronte ad una delle situazioni più vergognose ed intollerabili che il nostro calcio avesse mai vissuto. E’ vero, non tutti i protagonisti della sporca vicenda sono stati puniti. Nel corso del dibattimento gli avvocati di Moggi hanno dimostrato, intercettazioni alla mano, che esisteva anche un coinvolgimento dell’Inter. In questo senso, è vergognoso e intollerabile che la prescrizione sia intervenuta per salvare la posizione di Moratti e del club nerazzurro. Questo però non autorizza nessuno a sostenere la tesi “tutti colpevoli, nessun colpevole”. Intanto, perché è da dimostrare che, a parte l’Inter, siano stati coinvolti altri club. Poi, perché quand’anche si riuscisse a dimostrarlo, significherebbe solo che dovrebbe allargarsi la schiera di quelli che avrebbero dovuto essere puniti. Per adesso sappiamo che gran parte di loro sono stati individuati e sanzionati. Sia dalla giustizia sportiva (definitivamente), sia da quella penale (primo grado). Questo è sufficiente a dare sostegno a un mio vecchio desiderio: chi si è reso protagonista di certi comportamenti deve essere emarginato dal nostro calcio. Ancor più deve essere spazzato via un certo modo di gestire e di intendere il calcio, erigendo un cordone sanitario che faccia sì che certe intollerabili truffe non si ripetano mai più.

Una cosa va detta ad Andrea Agnelli. Questa sentenza, a mio avviso, rappresenta un colpo mortale alla sua strategia. Sappiamo tutti che in caso di assoluzione di Moggi lui e i suoi avvocati l’avrebbero cavalcata per sostenere la tesi che la Juventus non ha fatto nulla per meritare la revoca dei titoli conquistati. Questa intenzione era stata anticipata in ogni sede e circostanza. Ora la Juventus ci fa sapere che la sua posizione è assolutamente estranea a quella di Moggi. No, così non va. Quando Agnelli pretende per la Juventus pari trattamento rispetto alle altre ha ragione. Si adoperi, allora, per organizzare una campagna stampa per indurre Moratti e l’Inter a rinunciare alla prescrizione e a farsi processare come tutti gli altri. Ma insistere sulla restituzione dei titoli tolti alla Juve è un errore madornale. Ricordi che il creatore della Triade fu suo padre Umberto. Fu lui ad affidare la gestione manageriale a Giraudo e a volere Moggi. Ebbene Giraudo ha patteggiato la pena, dunque ha ammesso le proprie responsabilità. Moggi è stato condannato in primo grado. Chi li ha voluti non può pretendere ora di negare le proprie responsabilità. Qualcosa di illegale è stato compiuto. La giustizia sportiva e quella penale lo hanno stabilito. Se in giro c’è qualche impunito, Agnelli si lamenti, protesti, saremo con lui. Ma la Juventus ha sbagliato e giustamente e duramente ha pagato. La storia finisca qua. Si dedichi alla costruzione di una squadra vincente. I risultati di questo campionato dimostrano che forse è sulla strada giusta per tornare a vincere. In maniera pulita. E dimentichi per sempre quei due titoli maledetti. Scudetti che andrebbero buttati nella pattumiera per sempre e non cuciti sul petto come improvvidamente ha fatto qualche presunto cultore dell’onestà.

Nessun commento:

Posta un commento